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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

IL FRENO DEL TRENO

Mio papà mi lasciava a guidare il trattore della fattoria da quando avevo undici anni. Prima no, perché non riuscivo ad arrivare ai pedali e al volante contemporaneamente. Ho ricordi bellissimi, con la faccia "ansiolitica" di mia madre sullo sfondo, intenta a mangiarsi le unghie, e di papà che le urlava: “Ma stai tranquilla, ci sono io con lui!”. Al che mamma replicava: “Appunto!”

Sette anni dopo, quando mi iscrissi a scuola guida per prendere la patente, mi aspettavo che si accorgessero del mio talento alla guida, e che mi dicessero che ero nato per diventare un pilota di Formula 1. Invece l’istruttoressa era una signora ultra sessantenne, che assomigliava alla strega della fiaba di Hansel e Gretel. Non aggiungo altro.

Un giorno mi chiese: “Qual è la massima velocità che puoi raggiungere su questa macchina?”. Io, guardando quel catorcio, le risposi: “Mah, se supero i 100km/h si spaccheranno i semiassi...”. Mi rispose: “Ci sei quasi. La velocità massima che puoi raggiungere è quella che ti consente di fermarti in sicurezza in caso di emergenza.” Visto che il cervello di un diciottenne non concepisce il concetto di emergenza, tranne che per la rottura dei profilattici, presto mi scordai di quella lezione ...

Anni dopo, viaggiando sulle strade della Valle d'Aosta e della val di Susa, ho provato la grande gioia del guidare. Gli automobilisti erano capaci e veloci, e io mi domandavo continuamente: "Ma come fanno a imboccare quelle curve strettissime a quelle velocità, col traffico intenso in senso contrario?".

Un giorno, però, un'automobile (non so se il guidatore fosse maschio o femmina, ma poco importa) si fermò improvvisamente davanti a me. Inchiodai i freni, lanciai le bestemmie più feroci (il che è facile quando si è turco) nominando tutti gli dei di tutte le religioni, e associandoli all'intera zoologia. Subito mi ricordai la lezione della mia istruttoressa. Aveva ragione. Ad una velocità più elevata, l’avrei sicuramente tamponato. In più, il colpevole sarei stato io, non lui (o lei) che si era fermato improvvisamente nel mezzo del nulla per far passare le formiche!

Questo mi ha fatto capire anche un'altra cosa: gli abitanti delle valli dove ci sono i cantieri del TAV non vogliono i treni ad alta velocità perché dubitano che essi possano fermarsi improvvisamente come fanno loro, nel loro consueto stile di guida. E quindi parlano di amianto, di ambiente, di tutto, ma il vero motivo è che non vogliono essere tamponati da un treno che viaggia a 300km/h.

Allora i pro-Tav, invece di parlare di economia o fare leva su altre motivazioni, dovrebbero utilizzare i fondi UE per realizzare dei freni supertecnologici per i treni, che funzionino da dio, in modo da convincere gli abitanti che non verranno inc... cioè... tamponati, ogni qual volta decideranno di fermarsi improvvisamente per far passare le formiche, o per godersi la vista dei fiori e del panorama.

Il Turco Pazzo

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