Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
VITA DA TARLI (SECONDA PARTE)
Insettodramma in due atti
Beh… allora? Già finito? Tutto qui? Sei già esaurito? Spompato, svuotato, esausto come una vecchia batteria? Sei proprio una camola.
Mi avevano avvertita che sarebbe stata una cosa breve, ma così mi sembra eccessivo. Ho aspettato più di un anno questo gran finale, questo trionfo della vita, questa festa con fuochi d’artificio, questa apoteosi.
Rapida, ma romantica - mi dicevano - breve, ma intensa!
Mamma mia, un rutto dura di più, e dopo almeno ti rimane in bocca il sapore del legno. Avessi saputo, era meglio evitarlo. Evi-tarlo, ah ah!
Comunque sia, ora devo andar via di qui, è pericoloso. Avverto una inquietante presenza: dio dei tarli, è lui! Il padrone di casa… è una creatura mostruosa! Tre gambe almeno: due grosse e pelose e una più piccola e penzolante, che non arriva nemmeno a terra. Non sembra avermi visto (non sono più grande di una capocchia di fiammifero), ma è prudente rintanarsi. Legno, legno dove sei? Questo, no, non è legno: è freddo, trasparente, liscio. Questo… è gelido e inospitale. Questo è morbido, caldo, peloso… per tutto il noce nazionale, è un altro mostro! Più piccolo, ma vibra tutto, soffia e cerca di acchiapparmi! Gambe in spalla, tutte e sei!
Ecco, forse ci sono: sembra il tavolino dal quale sono uscita. Macché: non ha buchi, nemmeno uno, non sa di legno e non si sbriciola. Ha un odore nauseabondo che in natura non esiste. Avevo sentito raccontare l’orrore di questo nuovo materiale travestito da legno, questo inganno, questo finto cibo, velenoso e ostile. Forse un giorno la nostra stirpe arriverà a colonizzarlo, ma occorreranno tante generazioni e infinite mutazioni genetiche. Ora come ora mi serve il legno, quello vero.
L’ho trovato! Per tutti i tarli, sono esausta. Mi infilo nella prima fessura, e mi resta solo la forza per deporre le mie uova, a decine. Si schiuderanno in fretta: le larve si apriranno la strada nel legno, in profondità. Nessuna tornerà indietro a salutare la vecchia madre, che, come da copione, sta tirando le cuoia.
I figli sono ingrati, si sa. Non esiste specie che non se ne lamenti.
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Stefania Marello - ACC
Tavolino antitarlo
(Dinastia Imperiale Cinese Ming Moplen - sec XX)
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