Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA
SIAMO OCCIDENTALI O ORIENTALI? DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA
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SIAMO NORDVEGESI O RESIDENTI USCITA RIMINI SUD? PROVIAMO A CAPOVOLGERE IL MONDO
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Come ci insegnava a scuola qualche noiosissima professoressa di fisica, dipende sempre da dove si trova l’osservatore. Se ci pensiamo un attimo, per gli americani gli occidentali sono i cinesi, mentre per i giapponesi gli orientali sono gli americani.
Siamo abituati a sentir parlare di mondo occidentale e... di tutti gli altri.
In effetti al telegiornale non si sente mai parlare di “mondo orientale”: pare che non esista; c’è il medio oriente e c’è l’estremo oriente, ma l’oriente senza aggiunte che fine ha fatto?
Se prendiamo come riferimento il celebre meridiano di Greenwich, gli irlandesi sono occidentali, mentre i cinesi sono orientali?
Ma se utilizzassimo, come spartiacque tra oriente e occidente, il meridiano 180 - che passa dalla parte opposta al meridiano di Greenwich e che determina il cambio di data - salterebbe fuori che gli arabi sono occidentali, mentre il Portogallo farebbe parte dell’estremo oriente.
I nostri inviati in Australia e in Sudafrica durante gli scorsi mondiali di calcio hanno constatato che gli abitanti di questi Paesi, sono convinti che canadesi e scandinavi camminino a testa all’ingiù, visto che si trovano sottosopra rispetto al loro emisfero.
Ma chi ha deciso la posizione del nord e del sud? Se invece di un europeo fosse stato un neozelandese, ora sarebbe tutto capovolto, e i terroni saremmo noi?
Difficile immaginare i romagnoli che invadono l’Albania con i gommoni. Magari pagando centinaia di euro a spietati scafisti di Rimini.
Oppure, in questo immaginario mondo rovesciato, i calabresi, i siciliani e i lampedusani, con le pezze al sedere e la speranza in cuore, salire sui gommoni alla volta del ricco Marocco, dell’evoluto e industrializzato Egitto o della democratica Libia.
Cose dell’altro mondo. Appunto: un mondo... sottosopra.
E non dimentichiamo che, invertendo il nord con il sud, anche l’est si scambia con l’ovest.
Proviamo allora, andando indietro nel tempo, a immaginare la civiltà occidentale, settecento anni prima di Cristo: invece di nascere nei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, avrebbe avuto la sua culla ad esempio nel Golfo del Messico o nel Mar delle Antille: i grandi matematici e filosofi dell’antichità sarebbero stati indios e portoricani.
Socrate avrebbe bevuto serenamente un decotto di foglie di coca invece che di cicuta, dimenticandosi di punto in bianco tutta la sua filosofia, il sapere di non sapere, i suoi discepoli, il gallo di Asclepio e soprattutto quella bisbetica di sua moglie Santippe.
La Magna Grecia si sarebbe chiamata Magna Tacos. Anche le divinità sarebbero state tutte diverse: per esempio Bacco, invece di avere una corona di foglie di vite sulla testa, avrebbe avuto foglie di mais e, durante i baccanali, tutti quanti si sarebbero ubriacati di tequila e rhum.
E solo alla fine del XV secolo un uomo della Colombia, un certo Cristopher Dove, sarebbe partito alla volta delle Indie, con tre navi fatte intrecciando canne da zucchero, così appiccicose che i marinai le avrebbero soprannominate Le Tre Caramelle. Ma invece che alle Indie egli sarebbe arrivato sulle coste dell’isola del Giglio, sfrantecando tutta la fiancata della Niña o della Santa Maria de Guadalupe contro gli scogli.
Così finalmente anche l’Italia sarebbe stata scoperta.
IMPREVEDIBILI IMPREVISIONI NON PREVENTIVATE
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Stim.ma ACC,
chiedo scusa se vi disturbo per una questione di lana caprina, avrei scritto molto più volentieri alla più blasonata e competente Accademia della Crusca, ma non trovandone l’indirizzo email, ripiego su di voi.
All’ingresso del condominio dove abito hanno affisso un avviso che parla di "imprevisti non prevedibili". Si tratta di una forma di scrittura corretta?
Cordiali saluti
Peppino Falepulci da Moncalieri
Caro Peppino da Moncalieri,
permettimi di darti del "tu". Se tu avessi scritto all’Accademia della Crusca ti avrebbero detto che si tratta di una ridondanza amministrativocondominale, in quanto di per sé l’evento imprevedibile non è prevedibile. Noi invece analizzeremo il periodo e ti daremo una risposta inesauribilmente esauriente.
Innanzi tutto esistono svariate combinazioni sulle imprecisioni e sulle previsioni e sono le seguenti:
Imprevisti prevedibili: pioggia intensa, incidente sul lavoro, rottura di tubo del gas durante gli scavi, rottura di palle del capocantiere, che litiga con il capomastro, che s’incazza con il muratore, che insulta la moglie, che picchia il cane, che morde il gatto che al mercato suo padre comprò.
Imprevisti imprevedibili: meteorite sul condominio, tsunami causato dal Po, bomba atomica sganciata per errore su Torino invece che in Medio Oriente, fine del mondo non prevista neppure dai Maya.
Previsti prevedibili: Condomino che chiama i vigili perché l’impresa occupa il suo posto auto, Condomino che si frega un secchio di calce per rattoppare il muro di casa, nevicate estive non previste dal meteo, bambino grassottello che salta sul cemento fresco e bisogna chiamare i Vigili del Fuoco per liberarlo ecc.
Previsti imprevedibili: ogni evento contemplato nelle famose leggi di Murphy, applicate ai lavori straordinari (per la serie se qualcosa può andare storto, andrà sicuramente e straordinariamente storto, grazie anche all’aiuto dei condomini).
Data la difficoltà della materia ci scusiamo con i lettori per eventuali precisazioni imprecise.
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Paul Rice e Stephanie Hop-là – ACC (SETTEMBRE 2013)
AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
ABILE TELEVENDITORE SI ROVINA COMPRANDOSI BATTERIE DI PENTOLE, QUADRI E GIOIELLI
TANTO PERSUASIVO DA AUTOCONVINCERSI A COMPRARE DI TUTTO
Era senza dubbio l'erede del grande Roberto, il televenditore con i baffi, stiamo parlando di "Egisto il Re Mida dell'acquisto", così si faceva (e si fa tuttora) chiamare Egisto Capece, 43 anni mal portati, televenditore e banditore di aste approdato al piccolo schermo dopo una lunga gavetta, di oltre 4 mesi in una TV del sud Italia.
Torinese di adozione, biellese per lavoro, finalmente aveva trovato il suo spazio a Telepistone (rete televisiva collegata a Telebiella) dove aveva una sua rubrica di televendite della durata di 18 ore giornaliere.
Era davvero bravo, riusciva a vendere batterie di pentole alle casalinghe e contemporaneamente gioielli per le amanti dei loro mariti, aveva una forza di persuasione fuori dal comune, era impossibile assistere alla sa presentazione di un quadro monocromatico, completamente verde pisello e non aver voglia di possederlo per dare un po' di colore al soggiorno di casa.
Come per il Re Mida della popolare leggenda anche il signor Egisto si è rovinato con le sue stesse mani o, per meglio dire, con le sue stesse parole; a causa del suo eccessivo zelo capiva che i prodotti da lui venduti erano effettivamente eccezionali, per cui telefonava al centralino durante i "fuori onda" e acquistava gli oggetti oggetto di consigli per gli acquisti firmando cambiali.
La cosa è andata avanti per parecchi mesi finché non è stato costretto a dichiarare bancarotta opulenta. Ora si trova agli arresti domiciliari col telefono staccato per ordine del giudice, a causa del pericolo della reiterazione degli acquisti.
Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (MAGGIO 2012)
SPARIRÀ PER SEMPRE L’ORA LEGALE?
Ecco la soluzione per non dover spostare avanti le lancette dell’orologio
Era una delle poche cose non illegali rimaste in Italia, stiamo parlando dell’ora legale.
Il 27 ottobre oltre quaranta milioni di italiani hanno puntato la sveglia alle tre di notte per alzarsi dal letto e regolare gli orologi, mentre i restanti quindici milioni lo hanno fatto direttamente essendo, a quell’ora, normalmente svegli.
Questo gesto a fine marzo 2014 non dovrà più essere compiuto.
Auspichiamo che presto l’UE prenda atto di queste incomprensioni e disguidi, emanando una direttiva che consenta di non toccare mai più le lancette dell’orologio. Noto è il caso del pensionato che ha pranzato alle dieci del mattino perché, anziché spostare indietro l’ora, l’aveva portata avanti. Si pensi anche al tempo perso con gli orologi digitali: se in primavera basta un click per regolare l’ora, in inverno per anticipare di un’ora bisogna premere il pulsante per ben 23 volte, col rischio si sbagliare a contare e di farsi venire una contrattura del muscolo della prima falange.
Gli esperti danno per certo un risparmio annuo di quasi cento milioni garantito dal cambio dell’ora, grazie al quale si dispone di ben sessanta minuti di luce in più al giorno.
Gli studiosi dell’Accademia dei Cinque Cereali ritengono invece che non ce la raccontano giusta poiché, non cambiando nulla della rotazione terrestre, le ore di luce sono le stesse e quindi i consumi per l’illuminazione sono grosso modo sempre quelli (ciò che si risparmia alla sera si consuma al mattino, se non si vuole sbattere nel comodino o fare colazione al buio o, peggio, camminare per strade immerse nell’oscurità).
Ma anche se tale risparmio esistesse realmente, potrebbe essere superato con un semplice accorgimento.
La soluzione per non perdere il presunto vantaggio economico di questa operazione viene, ancora una volta, dall’Accademia dei Cinque Cereali.
Sarà sufficiente, a partire dal prossimo 30 marzo, modificare tutti gli orari anticipandoli di un’ora.
Chi andava a lavorare alle 8, ci andrà alle 7 e uscirà un’ora prima, il treno delle sette e quaranta passerà alle sei e quaranta, il Telegiornale delle venti verrà trasmesso alle diciannove, la seduta in bagno con giornale del signor Luigi, sofferente di stipsi da sempre, verrà anticipata di un’ora, dalle sette alle sei.
Si andrà a dormire un’ora prima e ci si alzerà un’ora prima.
Ecco come, con pochi accorgimenti, si potrà avere lo stesso beneficio che da oltre cento anni aiutava i cittadini europei, ma che nel contempo faceva saltare innumerevoli appuntamenti a causa delle incomprensioni sullo spostamento delle lancette.
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Marchiori ass by Marello – ACC (OTTOBRE 2013)
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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
IL SEGRETO PER VIVERE FINO A CENT’ANNI IN OTTIMA SALUTE?
Scoperta la formula che rivoluzionerà medicina omeopatica, antipatica e apatica
Dopo anni di ricerca, e decine di milioni di investimento nella ricerca dell’eterna giovinezza - nota anche come formula di Cocoon - l’Accademia dei Cinque Cereali, senza spendere un centesimo, ha risolto l’annosa questione dell’anti invecchiamento (senza dubbio, annosa).
La ricerca non stava dando i risultati sperati? Poco male, la soluzione era a portata di mano: appurato, dopo lunghe ed accurate ricerche, che la fonte della giovinezza probabilmente non esiste, è bastato osservare e studiare per qualche settimana Nonna Abeffarda, che alla sua venerabile e incalcolabile età riesce ancora a fare cento flessioni con una sola mano, mentre ascolta la colonna sonora di Rocky IV, e che ogni mattina percorre i 42,195 km della maratona di Torino, dalle sei a mezzogiorno, abbattendo il record mondiale di categoria di almeno un bel quarto d’ora.
Qual è il segreto della longevità e della salute insuperabile della Nonna?
Semplice: alimentazione, esercizio fisico, e ironizzare sulla vita. L’importante - direbbe - è che la morte ci colga vivi.
ECCO IL PROGRAMMA DI LUNGA VITA CONSIGLIATO:
Ore 6,00: sveglia e almeno 20 minuti di esercizio fisico più 10 minuti di stretching, sotto la guida di un personal trainer qualificato, con almeno cinque anni di esperienza presso campioni di specialità olimpiche.
Ore 6,30: jogging al parco, avendo l’accortezza di indossare scarpe Hogan, in pelle interactive, collezione donna matura primavera-estate 2013.
Ore 8,30: doccia bollente.
Ore 9,00: colazione a base di frutta fresca reperibile nei migliori negozi di primizie.
Quando non reperibile, facilmente trasportabile dalle località esotiche di produzione, tramite aereo personale.
Ore 10,00: massaggio ayurveda, con oli ed essenze rigorosamente indiane, capaci di trasformare le energie compresse e di rigenerare la spiritualità.
Ore 12,00: pranzo con sushi, carpaccio di pesce spada e tonno pinna gialla della riserva naturale marina delle isole Egadi.
Ore 15,00: seduta Yoga in palestra esclusiva di fitness e tecniche di rilassamento orientale.
Ore 17,00: tè rilassante in caffetteria.
Ore 18,00: trattamento shiatsu.
Ore 20,00: tisana bio-tecno-logica, reperibile nelle migliori antiche erboristerie del centro, dove è consigliabile effettuare gli acquisti in apnea, per evitare di pagare anche l’aroma.
Ore 22,00: a letto per dormire otto ore, su materasso a marchio registrato TEMPUR®, come previsto dal manuale del buon vivere.
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M&M&M - Marello & Marchiori & Miglio - ACC (AGOSTO 2013)
AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
IL MIGLIOR AMICO DELL'APERITIVO
Dopo il fallito "aperitivo a sei zampe" si tenta con quello a quattro zampe: ammessi struzzi, fenicotteri e cicogne.
BIELLA. La simpatica iniziativa dell’aperitivo a sei zampe, che aveva soprattutto lo scopo di sensibilizzare contro la pratica dell'abbandono dei cani, non ha potuto avere luogo per problemi di viabilità.
Del resto, fra corse podistiche, automobilistiche, ciclistiche, e iniziative sportive in genere, l'unica arteria stradale rimasta libera in città sarebbe stata Via Dal Pozzo, e il pericoloso restringimento della carreggiata avrebbe provocato seri danni al traffico cittadino.
L'idea di offrire uno spritz ai biellesi accompagnati dal loro inseparabile amico a quattro zampe era stata accolta con entusiasmo dalle associazioni cinofile (e anche da quelle cinefile). Ma alla fine non sono stati rilasciati i regolari permessi dall'Amministrazione Comunale, a causa dei numerosi bassotti iscritti all'aperitivo. Il cane bassotto, con la sua lunghezza, eccede la misura standard canina precisata dal regolamento comunale di Canegrate, comune lombardo di riferimento per la cinofilia (così come Quattroruote lo è per le auto, n.d.r.). Ora, se sull'altezza degli alani e sulla larghezza dei labrador l'Amministrazione era disposta a chiudere un occhio, sui bassotti è stata irremovibile.
Alcune indiscrezioni parlano anche di problemi di alcolismo canino; infatti, mancano le tabelle alcolemiche da apporre all'ingresso del locali, obbligatorie per tutti (eccezion fatta per i San Bernardo) ma soprattutto l'alcol test per i nostri amici a quattro zampe, nonostante non possano condurre autoveicoli. Il fatto che vi siano automobilisti che guidano da cani pur essendo sobri, e cani che guidano i non vedenti senza aver mai avuto un incidente, non cambia le disposizioni di legge.
A nulla sono valse le proteste delle associazioni animaliste, che si sono appellate al fatto che la piazzetta è spesso utilizzata per convegni e feste, di natura politica e sindacale, senza che questo rechi alcun intralcio.
L'Amministrazione ha ribattuto che politici e manifestanti hanno solo due zampe e quindi, a parità di rumori molesti e rifiuti lasciati sul campo, l’ingombro è decisamente minore.
I promotori dell’iniziativa hanno allora proposto un compromesso, una media tra due e sei zampe. E se l’amministrazione accetterà, com'è probabile se vuole evitare accuse di anti-animalismo, hanno intenzione di organizzare presto un "aperitivo a quattro zampe" rigorosamente con animali bipedi, e si sta già cercando un bar lontano dal traffico che possa accoglierli.
All'aperitivo si potrà partecipare portando un animale, di qualunque specie purché rigorosamente bipede. Saranno quindi ammessi canarini e struzzi, anatre e cicogne, passeri solitari e oche giulive, civette frivole e severi barbagianni. L'unica eccezione sarà costituita dai fenicotteri: questi uccelli hanno l’abitudine di stazionare a lungo su di una gamba sola, perciò se ne potranno portare anche due a testa, rispettando comunque il totale di zampe consentito.
Ospite d'onore della manifestazione potrebbe essere Graziano Rossi (padre del più famoso Valentino), già uso in passato ad andare in giro per le strade della sua città con una gallina al guinzaglio.
A questo punto resta un unico dubbio. Si potrà chiedere la sponsorizzazione all'Eni, il cui mitico simbolo ha un esuberante numero di zampe?.
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S. Hop-là & P. Rice – Accademia dei Cinque Cereali
AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
IL RISTORANTE È IN REGOLA MA SCATTANO SANZIONE E DENUNCIA A CAMERIERI E CUOCO
Non avevano dichiarato dieci euro di mancia
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Intervento flash delle Fiamme Gialle nella serata di Ferragosto in un noto ristorante con un noto gestore, soprattutto noto alle forze dell'ordine, con l'operazione denominata "Quattro soldi in padella": in soli 36 minuti netti hanno controllato la ricevuta fiscale dell'unico matrimonio per il quale nel 2008 era stato fatto il banchetto nuziale.
Si tratta del ristorante "Da Enzo", con vista panoramica sulla discarica adiacente, gestito dal Signor Enzo Palindromo (per motivi di privacy non viene citato il nome della località).
Dall'indagine è emerso che la documentazione è in perfetta regola, 42 invitati a menù turistico 12 Euro bevande incluse è una cifra attendibile per il genere di locale e per il contesto in cui si trova, ma ulteriori controlli incrociati, che si sono protratti sino a ieri, hanno portato alla scoperta di un'evasione fiscale per un totale di 50 Euro da parte di 3 camerieri, un cuoco e un aiuto cuoco in servizio all'epoca in cui sono state celebrate le nozze oggetto di accertamento fiscale.
Pare infatti che gli sposini abbiamo lasciato una mancia di 10 Euro a testa e che questi non l'abbiano dichiarata nel CUD 2009 (relativo ai redditi del 2008), pertanto, i malcapitati oltre alla sanzione pecuniaria di seimila euro a testa, saranno sottoposti a regolare processo per evasione fiscale, associazione a delinquere (visto che in accordo fra loro si erano spartiti il cinquantone), truffa aggravata ai danni dello stato, esportazione di valuta all'estero (pare che 2 di essi,in quei giorni, siano andati a fare una "gita" in Svizzera dove con ogni probabilità hanno portato le banconote da 10 Euro), abuso di cucina (sembra che per far desistere le Fiamme Gialle dalle perquisizioni abbiano offerto loro delle bruschette imbottite di peperoncino rosso calabrese), varie ed eventuali.
Inoltre è emerso che i cinque, sempre in associazione a delinquere portassero abitualmente a casa il cibo avanzato per i loro amici a quattro zampe. Apparentemente un gesto di affetto verso il miglior amico dell'uomo, dietro al quale si nasconde una violazione al T.U.P.A. (Testo Unico per la Protezione Animali) che prevede la somministrazione equilibrata di vitamine, proteine e sali minerali. Per ora i NAS di competenza hanno sequestrato gli avanzi e con l'ausilio della Polizia Scientifica tenteranno di ricostruire i fatti e valuteranno eventuali responsabilità dei quattro (il cuoco ha dichiarato che tutte le mattine consegna 5 euro al San Bernardo e che il cane si reca personalmente, anzi cagnescamente al negozio in piazza a comprarsi ciò che gli piace).
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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (AGOSTO 2012)
AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
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Foto di repertorio: ristorante più movimentato di quello "da Enzo"
RE ARTURO
RE ARTURO, DUE GOL PER LA MAMMA POI AMMETTE: “SÌ, SONO STANCO” (*)
Riflessioni sul gioco d’azzardo e sui viaggi della speranza a Lourdes
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(*) La redazione si scusa per il titolo spudoratamente copiato da un quotidiano sportivo. Purtroppo i titolisti de LA TAMPA hanno proclamato dieci minuti sciopero dichiarandosi estranei all’articolo
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Diego Rizzuto e Paolo Canova, sono gli ideatori del sito www.fateilnostrogioco.it.
Si tratta di un’iniziativa contro il gioco d’azzardo, con l’obiettivo di dimostrare, con alcuni esempi matematici, quanto sia improbabile vincere al gioco.
Certo, qualcuno che vince c’è sempre e rimangono impressi nella nostra mente solo i visi sorridenti dei vincitori.
Ma per ogni vincitore quanti sono i delusi?
Quelli non compaiono mai sui giornali e in televisione, ma ciascuno di noi ne conosce a decine.
Ne citiamo qui due: la signora Maria, vedova, pensionata con la reversibile, che con i soldi spesi in vent’anni di Gratta e Vinci avrebbe potuto comprarsi il monolocale nel quale abita, e Rocco, il suo ‘nipotino’ ventenne, che al mattino lavora come apprendista presso un’officina meccanica e al pomeriggio dilapida alla slot machine la micragnosa paghetta.
Immaginate di essere a scuola e di sapere che il giorno seguente inizieranno le temute interrogazioni di Storia. Se la vostra classe è composta da 12 alunni, probabilmente studierete molto, per non correre rischi.
Se la classe invece è composta da 24 studenti, studierete un po’ meno. È evidente che si dimezzano le probabilità di essere sorteggiati per la prova.
Qualora interrogassero uno studente scelto a caso in tutte le scuole della città, forse si arriverebbe a dare un’occhiata veloce agli appunti.
Ma se venisse interrogata una sola persona sui 500 milioni di abitanti che ha l’Europa?
Forse si passerebbe la sera precedente sulla spiaggia più vicina, danzando e cantando attorno al falò acceso con i libri di storia. Eppure uno sarà interrogato. A qualcuno capiterà (e questa volta non avrà la faccia sorridente del vincitore alla lotteria).
Questo è l’ordine di grandezza della probabilità di fare sei al Superenalotto: se uno lo giocasse per 150 anni tre volte a settimana, avrebbe una probabilità su 26.000 di azzeccare la sestina.
Per avere una probabilità intorno all’uno su duemila, occorrerebbe giocarci per duemila anni.
Analogo ragionamento si potrebbe fare sui pellegrinaggi ai luoghi santi. Fra i cento milioni di pellegrini che nel corso di questo secolo e mezzo hanno visitato Lourdes sono avvenuti “solo” 65 guarigioni accertate. Come fa notare il matematico Odifreddi si tratta di una percentuale bassissima, ben inferiore a uno su un milione. Secondo le statistiche mediche le regressioni spontanee dei tumori, in assenza di cure e di interventi celesti, sono nell’ordine di uno su diecimila, cioè cento volte di più.
Come dire che il caso guarisce più dell’Acqua Santa.
C’è da scommettere (ma senza esagerare con la posta in gioco...) che il SerT istituirà al più presto un programma di disintossicazione dalla dipendenza patologica dei viaggi a Lourdes, simile a quelli contro il vizio del gioco d’azzardo.
L’intento è di evitare che le persone spendano i risparmi di una vita per intraprendere un viaggio della speranza, chi per tornare a camminare, chi per riacquistare la vista, chi per chiedere alla Madonna che faccia nuovamente innamorare Romina e Al Bano (in questo caso il miracolo avrebbe valenza tripla).
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A.C.C. (2014)
AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
NATALE SENZA REGALI AI BAMBINI
Decreto contro il gioco: sarebbero colpiti i più piccoli
Si chiama ludopatia, e significa malattia del gioco.
La parola d’ordine tra centrodestra, centrosinistra e partito trasversale è "Stop al gioco", richiesta accolta dal Governo che sta mettendo a punto un decreto contro le sale giochi.
Purtroppo la politica è sempre in ritardo, perché le sale giochi non esistono più da un bel pezzo.
Tetris, Donkey Kong e Pacman sono andati in pensione (quest’ultimo, se pure esodato, ha mantenuto il suo faccione sorridente e ha trovato lavoro come smile nelle email).
Il pre-pensionamento dopo soli vent’anni di lavoro, come accade anche in altre realtà lavorative, si è reso necessario per l’avvento delle nuove tecnologie Nintendo e Wii. Nei casi più sfortunati si è dovuto ricorrere al licenziamento degli amici che ci hanno tenuto compagnia sul finire dello scorso millennio.
Il decreto, dunque, si applicherà soltanto ai bambini, che sono rimasti gli unici autentici giocatori professionisti. I bambini, se lasciati liberi di scegliere, giocano anche dodici ore al giorno, saltando addirittura il pasto o il sonnellino, per non parlare di attività noiose e inutili come lo studio, il lavarsi e la visita settimanale alla vecchia zia.
Il decreto rischia perciò di colpire soltanto loro, e, indirettamente, di dare un’altra mazzata all’economia disastrata dalla crisi, impedendo di fatto ai genitori di acquistare ogni genere di giocattolo o videogioco. In vista del prossimo Natale il danno sarebbe enorme.
Alla luce di queste considerazioni l’ACC suggerisce cautela e propone, al posto del decreto, una soluzione più indolore, in grado di ovviare all’unico vero problema: l’utilizzo sconsiderato delle slot machine.
Sarebbe sufficiente lasciar giocare gratuitamente nelle sale slot, così i giocatori compulsivi ritroverebbero la serenità. Alla fine si stancherebbero, non avendo diritto, ovviamente, ad alcuna vincita in denaro, ma riuscirebbero così a riportare a casa intatto (o quasi) lo stipendio e la pensione. Parliamo ovviamente dei privilegiati, che hanno ancora uno stipendio o una pensione...
Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (NOVEMBRE 2013)
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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
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