Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA
CONSULTAZIONI O INSULTAZIONI ELETTORALI?
QUANDO SI DICEVA ”VOTO PER LA PASTASCIUTTA” E “STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO”
Le consultazioni elettorali sono terminate, il mese di maggio se ne è andato, ma ancora si discute sui risultati e si cerca di darne un’interpretazione razionale. L’unica cosa certa è che il partito con più adesioni è stato SA, ovvero Scelta Astensione, il partito dei non votanti. Si sono infatti astenuti quasi la metà degli italiani. Ma perché avranno rinunciato a un diritto così importante, che i nostri nonni hanno conquistato con sangue, sudore e in alcuni casi pagando con la vita?
Qualcuno potrebbe essersi semplicemente dimenticato, specialmente se affetto da demenza senile, qualcuno potrebbe aver avuto una visione fulminante, mentre si recava al proprio seggio in via Di Damasco, qualcun altro, distratto dal passare di una bella ragazza poco vestita, potrebbe aver battuto la testa contro un tabellone elettorale e essere finito in coma al vicino ospedale.
Ma la maggior parte dei non votanti pare abbia non-votato per scelta consapevole. Forse avranno pensato che se va a votare solo il 50% degli aventi diritto, lo stipendio dei politici verrà dimezzato. Perciò si saranno messi d’accordo col vicino di casa: “Andiamo a votare io e mia moglie, tu non andare, tanto non va neanche il Gino, perciò siamo al 50% e finalmente taglieranno lo stipendio a questi politici”.
Oppure, presi dalla febbre del sabato sera (non quella della discoteca, ma quella di Maria De Filippi) avranno pensato che, come in ogni reality che si rispetti, la X sulla scheda non significa voto per eleggere, ma voto per eliminare. Questo aprirebbe scenari incredibili, dove si potrebbe ipotizzare il ritorno a sorpresa di Gianfranco Fini e di Antonio Di Pietro, o addirittura di Ingroia, come finalisti per un posto da presidente del Consiglio.
Se fosse andata davvero così la metà degli italiani avrebbe trascorso la domenica elettorale a casa, nel vano tentativo di comporre il numero di telefono per il televoto del proprio candidato.
Sembra passato un secolo, invece sono trascorsi meno di 70 anni dalla nascita della Repubblica, ma il modo di votare è cambiato radicalmente. Ai tempi di DC, PCI e PSI bastava una ICS, al massimo un nome in più.
Oggi servirebbero dei corsi di laurea triennali in “Scienze delle votazioni” per potersi recare alle urne senza incappare in errori che potrebbero anche annullare le schede elettorali. È molto più impegnativo votare che presentarsi come candidato, al quale non sono richieste competenze particolari.
Basti pensare che, alle ultime consultazioni, che sarebbe stato più corretto chiamare insultazioni, a giudicare dalle imprecazioni provenienti dalle cabine elettorali, la situazione era la seguente:
Per le Europee si doveva tracciare una X sul simbolo e indicare fino a tre nomi, di cui almeno uno di sesso diverso (per la salvaguardia delle quote di genere).
Per le Regionali si potevano apporre ben due X, una sul simbolo del partito e una su quello del candidato presidente, e un solo nome di preferenza.
Per le Amministrative una X sul simbolo e l’indicazione uno o due nomi (nel caso di due nomi, per forza uomo e donna). Ma non finisce qui! Col voto disgiunto si poteva crocettare il sindaco prescelto e anche la lista di un altro candidato sindaco, esprimendo le preferenze su un candidato di quella lista.
Come si può ben immaginare, queste contorte combinazioni hanno portato gente, in preda ad attacchi di panico compulsivo-confusionali, a votare alle Europee per Sergio Chiamparino e Gilberta Pichetta solo per salvaguardare quote di genere e voto disgiunto…
Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (MAGGIO 2014)
AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA
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