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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

NUOVE LAUREE IN MEDICINA

DALLA BENDA STRETTA ALLA BANDA LARGA

La notizia risale addirittura a due anni or sono, ma le lobby della sanità l’hanno tenuta nascosta. L’abbiamo scovata per caso nei meandri della rete.

Si tratta di un articolo dell’autorevole, onnisciente e onnipresente Lercio.it, il quale afferma che, per conseguire la laurea in medicina, è sufficiente essere connessi a internet.


http://www.lercio.it/abolita-la-laurea-in-medicina-dal-2016-bastera-avere-internet/

Internet permette di effettuare anamnesi, diagnosi e prescrivere terapie in pochi minuti; occorre prestare attenzione però agli effetti collaterali.

Ad esempio, inserendo nel motore di ricerca sintomi generici come mal di stomaco e nausea Google ne associa altri.

Così il malcapitato apprendista medico fai-da-te leggerà: "...spesso questi sintomi sono accompagnati da mal di testa, vomito e diarrea...". E improvvisamente sarà colpito da un forte mal di testa, conati di vomito e diarrea (perciò si auspica che almeno queste ricerche siano effettuate dal computer di casa e non in autobus da dispositivi portatili...).

Questo fenomeno è denominato "sindrome di Gary Buja" dal nome del suo scopritore, ed è una variante dell'ipocondria indotta.

Il paziente in fase di autodiagnosi va inconsciamente alla ricerca dei sintomi propri della malattia che ritiene di avere e, purtroppo, li trova.

Fortunatamente il corpo tende alla guarigione spontanea nel 90% dei casi, e il paziente starà meglio nel giro di pochi giorni. Tutto ciò confermerà la sua convinzione che farsi rincitrullire da internet sia meglio che farsi visitare da un medico.

E nel restante 10% dei casi? Il paziente morirà serenamente, non nel suo letto, come si diceva un tempo, ma nel suo provider, e la vicenda scatenerà la solita valanga di idiozie sui social, a proposito dell'opportunitàdel vaccino contro la pellagra o dell'agopuntura omeopatica.

Dott.ssa Hop-là & Paul Rice – ACC



Uno psichiatra con due pazienti trattati con Wi-Fi e USB


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