Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
I BAMBINI E LA MORTE
Preg.ma ACC,
sono Rosalba, una giovane nonna di Piossasco e ho un nipotino molto curioso nonché acuto osservatore, che mi pone domande imbarazzanti. E non parlo delle domande alle quali si può agevolmente rispondere con le solite metafore dell’ape e del fiore, perché oggi i bimbi sanno tutto di api e di fiori, di sesso cis e trans, già dalla più tenera età.
Mi riferisco a domande di questo tipo:
"Nonna, ma si muore sempre in un letto?".
"Nonna, secondo te potrebbe venirmi una di quelle malattie... quelle della pubblicità delle malattie rare dei bambini?".
"Nonnina, che cosa succede dopo morti?".
Ecco, per esempio, come posso rispondere a quest'ultima domanda in maniera esauriente, senza mettere a repentaglio l’equilibrio psicofisico del mio nipotino?
Grazie
RISPOSTA
Cara Rosalba,
per prima cosa sappia che, nel rapporto nonni-nipotini, è più probabile che sia l'equilibrio psicofisico dei nonni ad essere messo a repentaglio...
Chiarito questo, provi a spiegare semplicemente a suo nipote che dopo morti non si va da nessuna parte e non succede niente di brutto, ma non si illuda: la razionalità agnostica non è roba per bambini. Lui vorrà saperne di più e continuerà a tempestarla di domande.
Allora potrebbe provare a parlare del paradiso e degli angeli, ma lui non mollerà con le domande. Provi con un aldilà classico, come i Campi Elisi e l'Ade. Se non funziona si lanci in un aldilà nordico, con Odino, Thor e le Valchirie (se non lo conosce, si informi). Non perda la speranza: le restano la reincarnazione (preferibilmente in un supereroe), il Nirvana, le 72 vergini, un paese fra nuvole di zucchero filato...
Prima di tentare il suicidio ficcandosi in bocca la testa dell'orsetto di peluche (cosa sconsigliatissima perché potrebbe turbare il pargolo) si ricordi di cosa le diceva sua mamma quando lei era bambina: "Ora basta, è ora di dormire! I bambini che fanno troppe domande quando muoiono vanno all'inferno!".
Lo so, oggi sembra crudele e antieducativo, ma in fondo lei è sopravvissuta, no?
Ah, e si ricordi di spegnere il cellulare, in modo che lui non possa telefonare, frignando, al Telefono Azzurro...
Dott.sa Stephanie Hop-là
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