Quando ha ricevuto la mail che gli prospettava forti guadagni investendo in beni ad altissimo rendimento e capitale garantito, ha subito capito che si trattava di un raggiro.

In pratica si trattava della classica vendita di prodotti per la pulizia della casa porta a porta e, più precisamente, di aspirapolveri di mediocre qualità venduti a prezzi esorbitanti.

Grazie alla struttura piramidale su cui si basa la rete commerciale, prima si inizia e più probabilità di guadagno si prospettano.

Il signor Tobia Grullo, intuito il tentativo di frode, ha deciso di investire mille Euro faticosamente risparmiati in anni di duro lavoro per dimostrare che si trattava di una truffa bella e buona, anche perchè diversi suoi amici erano già cascati in mirabolanti operazioni del genere e, tutti, avevano perso i soldi senza neppure ricevere la merce pagata.

Detto fatto, ha inserito i dati della sua carta di debito nell'apposito modulo ottenuto tramite un link al solo scopo di provare che si trattava di una tremenda truffa.

I fatti inizialmente gli hanno dato ragione, tanto che gli sono stati prelevati non i mille contrattuali, ma ben millecinquecento Euro, pari al limite della propria carta di debito.

Soddisfatto della dimostrazione ottenuta, dopo una settimana, con grande sorpresa ha ricevuto una stupenda e funzionale aspirapolvere e, nei mesi successivi, ha iniziato a ricevere accrediti sulla carta, che nel frattempo da "carta di debito" gli è stata aggiornata dalla banca in "carta di credito".

All'inizio riceveva poche migliaia di Euro, via via sempre crescenti, finchè dopo un anno sono arrivati a sfiorare i centomila Euro per ogni accredito sul conto.

Sbigottito per questa palese finta frode sul raggiro, si è rivolto all'associazione consumatori della città, senza peraltro ottenere nulla: continua inesorabilmente a ricevere denaro mensilmente. Pare che l'anomalia sia da imputare a un bug nel software che regola queste operazioni commerciali acchiappa grulli.

Paul Rice – ACC