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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE

Potremmo vivere più a lungo? In teoria, la vita non ha limiti, e non ha scadenza. Lo affermano gli scienziati del Politecnico di Losanna che, usando metodi statistici, dichiarano che non c’è l’evidenza inoppugnabile che dobbiamo morire. Pubblicato sull’autorevole rivista Royal Society Open Science uno studio che precisa che 108 anni rappresentano un punto critico: riguarda un anomalo aumento della mortalità. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino, 107 anni: “Non sapevo che i ricercatori dovessero gufare”.

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Per invecchiare meglio si deve essere ottimisti, malgrado tutto. I ricercatori della Boston University School of Medicine hanno considerato l’impatto dell’ottimismo sulla salute delle persone, affermando che essere positivi ci aiuta a interpretare le situazioni stressanti in modi differenti: l’autrice Lewina Lee, PhD, psicologa clinica del National Center for Posttraumatic Stress Disorder al Boston Healthcare System, rivela che essere più ottimisti porta un maggiore benessere emotivo, e stressa meno. Il team ha esaminato 233 uomini anziani, in 14 anni. I partecipanti hanno compilato un questionario sull’ottimismo, poi raccontato i loro fattori di stress quotidiani negli anni. L’ottimismo causa anche meno casi di cattivo umore. Lo stress provoca livelli più elevati di infiammazione, che contribuiscono a un invecchiamento più rapido e persino all’insorgenza di malattie quali la demenza. Tali dati sono pubblicati online nel Journals of Gerontology, Series B: Psychological Sciences and Social Sciences. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “È giusto, ma immagino che nessun dato sia stato raccolto nella disgraziata Italia, nei periodi di governi che si occupano di Covid e Ucraina”.

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Se ce l’hai piccolo e scarico non è colpa tua, ma della contaminazione del pianeta. Erin Brockovich è la presidente di una associazione coinvolta in progetti ambientali in tutto il pianeta: è celebre per la causa vinta contro la Pacific Gas & Electric, nel 1993, relativa alla contaminazione con cromo esavalente delle acque di Hinkley in California; la sua storia è diventata un film con Julia Roberts. E Shanna H. Swan è scienziata pluripremiata, e una dei principali epidemiologi ambientali e riproduttivi al mondo: insegna presso la Icahn School of Medicine del Monte Sinai a New York. Alla stesura di un libro ha collaborato Stacey Colino, scrittrice specializzata in cose sanitarie e ambientali. Dicono che le sostanze chimiche alterano gli ormoni e stanno decimando la fertilità a un ritmo allarmante in tutto il mondo. La conta spermatica è diminuita del 60% dal 1973 ad oggi: seguendo la traiettoria attuale, la ricerca dice che il numero di spermatozoi potrebbero raggiungere lo zero entro il 2045. Niente più figli, niente più esseri umani. Le sostanze chimiche si accumulano nel corpo, e fanno sempre più danni: alterano l’ormone maschile e sono correlati a una riduzione della qualità dello sperma, del volume dei testicoli, infine della lunghezza del pene. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Rassegnati. Se ce l’hai piccolo, è solo perché è piccolo”.

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