Siamo ormai abituati a discussioni in Parlamento sulle leggi elettorali. L'obbiettivo di ogni forza politica è uno solo: fare una proposta che in qualche modo favorisca il proprio partito.

Proprio per questo motivo vengono costantemente effettuati sondaggi, per capire l'orientamento degli elettori e, in base al responso, presentare emendamenti alla norma in discussione per indirizzare la legge elettorale verso i propri interessi.

Questo tentativo porta a discussioni infinite, se si considera che le forze avversarie hanno interessi diametralmente opposti.

Per evitare inutili discussioni preelettorali l'Accademia dei Cinque Cereali ha proposto di effettuare le elezioni e, utilizzando i voti presi, approvare la legge elettorale con effetti retroattivi per comporre il Parlamento.

La discussione sarà sempre accesa e controversa, ma supportata da dati reali e non da semplici ed empirici sondaggi.

Inoltre, sarebbe in linea con la politica italiana che tende a non risolvere i problemi, ma semplicemente a spostarli nel tempo.

Sembra che maggioranza e minoranza, per una volta siano d'accordo e, qualora questo metodo dovesse funzionare, lo si potrebbe applicare anche a votazioni più serie e importanti come quelle sui social network e nei reality show per stabilire chi debba essere escluso dalla competizione.

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Paul Rice – ACC

Un tempo i sondaggi non avevano senso, poiché la maggior parte degli intervistati a domanda: "Per chi voterà?", avrebbe risposto: "Per la pastasciutta!".