Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE
IN PILLOLE
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La disfunzione erettile è un’incapacità di raggiungere e/o mantenere un’erezione adeguata a concludere un rapporto sessuale soddisfacente. È un disturbo causato da fattori psicologici o organici (o da entrambi), che interessa il 40% degli over 50 e il 50% degli over 70. La svolta arriva dal team di ricerca della South China University of Technology di Guangzhou (Cina), che ha sviluppato un tessuto sintetico (una specie di cerotto) che imita il tessuto fibroso naturale, fondamentale per mantenere l’erezione. Il tessuto “Tunica albuginea artificiale” (ATA) può riparare le lesioni e ripristinare la normale funzione erettile, per ora nei suini. Ma potrebbe tracciare la strada a nuove terapie per riparare le lesioni del pene anche per gli esseri umani. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sulla rivista Matter. Gli studiosi sostengono che il cerotto porterà rilevanti benefici alla salute riproduttiva maschile. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino, 107 anni: “Lo sforzo per prolungare all’infinito la smania del maschio per la copula è lodevole. Tuttavia, è accettabile la sana rassegnazione”.
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Un umano su cinque ammette di essere senza forze. La vera emergenza è la crisi di energia umana. La stanchezza è il male dei tempi moderni, e non è raro sentirsi stanchi già prima di iniziare la giornata. Lo dimostra un’indagine dell’Università di Losanna, che analizzando tremila over 45 anni ha tracciato l’identikit dell’affaticato cronico: persona di mezza età, sovente donna, qualche chilo di troppo, e un livello socioeconomico medio-basso, non è soddisfatta della propria salute, e con qualche problema medico. L’astenia che richiede un approfondimento è quella che compare all’improvviso in chi non ha mai avuto difficoltà a portare a termine le incombenze. Annamaria Colao, presidente della Società italiana di endocrinologia, ci spiega: “La stanchezza può dipendere da disturbi su base organica come l’ipotiroidismo, ovvero la riduzione nella sintesi degli ormoni tiroidei”. Chi ha carenza di cortisolo si ferma come fosse a secco di benzina, perché c’è un esaurimento funzionale del muscolo. In caso di diabete stanchezza e sonnolenza si manifestano dopo i pasti: lo squilibrio metabolico si manifesta col cibo. L’astenia è un sintomo frequente del long-Covid: può durare mesi e dipende da una compromissione muscolare e tiroidea da parte del virus. Anche la mononucleosi ha come strascico la stanchezza. E mi fermo qui. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Nel mio caso, mi stanco sempre incontrando il prossimo”.
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Gli uomini che puntano alle auto sportive sono insicuri riguardo alle dimensioni del loro pene. Lo confermerebbe la ricerca dell’University College London (UCL), secondo la quale c’è correlazione tra possedere un veicolo appariscente e credere che i propri genitali siano più piccoli della media. Gli psicologi hanno reclutato 200 uomini tra 18 e 74 anni per un test online, e ne è stata volontariamente manipolata la percezione della dimensione del pene. Sono state fornite loro informazioni false, affermando che la dimensione media era più grande di quanto non sia, e inducendoli a ritenere che il proprio pene fosse o più piccolo - o più grande - rispetto alla media. Ai partecipanti è stata mostrata l’immagine di un’auto sportiva, in mezzo alle due dichiarazioni sulla dimensione del pene, con la richiesta di esprimere il desiderio di acquistarla. Analizzati i risultati, gli uomini sopra i 30 anni con la sensazione che la dimensione del loro pene fosse inferiore alla media avevano maggiori probabilità di voler acquistare un’auto sportiva. Invece, gli uomini ai quali è stato fatto credere di avere un pene più grande rispetto alla media tendevano a mostrare un interesse decrescente per le vetture di lusso, man mano che si alzava l’età di chi rispondeva. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “E noi diamo ancora retta a questi fastidiosi coglionazzi?”.
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