Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
LA NONNA VOLANTE
Nonna Abeffarda ha accettato l'invito di una vecchia amica che da qualche anno si è trasferita a Barcellona. Ha deciso di andarci in aereo, per provare, almeno una volta nella vita, l'emozione del volo.
L'aeroplano - pensa la nonna, tutta entusiasta per l'esaltante esperienza - dovrebbe essere il mezzo di trasporto più veloce, dal momento che si sposta nell'aria a una velocità media di 780 km/h. Ma scoprirà presto che non è sempre così.
Tanto per cominciare, il passeggero deve essere in aeroporto circa due ore prima della partenza del suo volo.
Due ore? - si chiede la nonna in affanno, poiché il suo volo parte alle otto del mattino, e lei abita anche lontano dall'aeroporto.
Eh sì, le spiega un'amica già esperta, due ore sono necessarie per i controlli del bagaglio, i controlli della persona, e infine le code per il check-in (parola irritante, che alla nonna fa venire in mente Cichin, cioè suo marito Francesco buonanima: una pasta d'uomo parlandone da morto, e un rompiballe professionista parlandone da vivo).
La mattina del volo la nonna, nonostante dorma in piedi per aver passato la notte insonne, terrorizzata di non sentire la sveglia, supera con successo i controlli, a parte il piccolo alterco con quel militare con la tuta a macchioline, che la obbliga a buttare il flacone a forma di madonnina di Lourdes, contenente l'acqua santa. Brontolando contro le regole di sicurezza che considerano l'acqua (per di più santa) come sostanza pericolosa, attende la chiamata per il proprio volo, e finalmente, dopo aver sceso scale mobili, percorso un tunnel di plastica, ed essere salita su una specie di autobus che tutti chiamano, chissà perché, "navetta", giunge finalmente al cospetto del rombante e maestoso "aeromobile" (come il personale aeroportuale chiama oggi un aeroplano). Ma quel velivolo grande e scintillante, che si suppone spazioso e comodo all'interno, non è il suo. Il suo è quello dietro, piccolo, opaco e con l'espressione triste come gli aerei nei cartoni animati. Ora capisce perché la compagnia di volo che ha scelto è detta low-cost: tradotto in nonnese low-cost significa dunque aereo vecchio, piccolo, scomodo, che reca i segni dell'usura e i cerotti a coprire i danni della carrozzeria. Una utilitaria del cielo, insomma, anche se il 'cost' a lei non è sembrato poi così ...low.
Superata la stretta e traballante scaletta trascinando faticosamente il bagaglio a mano, la nonna entra finalmente nella pancia del volatile. Chi è abituato a spostarsi in aereo sa che a volte si decolla in perfetto orario, ma altre volte si deve attendere a lungo sulla pista prima di ottenere il nulla osta dalla torre di controllo.
Alla nonna succede proprio questo: vede decollare molti aerei, ma il suo non si muove. Vorrebbe alzarsi, chiedere spiegazioni a qualcuno, ma è incatenata da una ridicola cintura di sicurezza al suo sedile, stretto fra altri due, occupati da persone che non sembrano partecipare alla sua ansia: quella a destra ascolta musica con le cuffie, e l'altra dorme. Gli schienali di quei dannati sedili sono così alti (o è lei ad essere così bassa) che non vede nulla, se non un adesivo sullo schienale davanti a lei con i disegnini che spiegano che cosa fare in caso di incendi, cadute in mare e altri spaventosi disastri. Comincia a pensare che forse con il treno sarebbe giunta prima a destinazione. E persino con la vecchia Panda di Cichin, senza bisogno di fare alcun check-in.
Dopo oltre mezz'ora di attesa, una voce femminile da un altoparlante spiega il motivo di tanto ritardo. Naturalmente, visto che il volo parte da Torino ed è diretto a Barcellona, la voce biascica in inglese, una lingua ostica per una nonna piemontese, che a scuola ha studiato il latino e il francese.
Finalmente, anche il suo aereo decolla, con tutti i suoi cerotti. Una hostess spiega, sempre in inglese e a gesti, dove si trovano le uscite di sicurezza, ma ovviamente la nonna, affondata tra i sedili, non riesce a vederla. Durante il volo vengono servite bevande e snack a prezzi esorbitanti, e vengono anche letti annunci pubblicitari, che invitano i passeggeri all'acquisto di profumi di note marche, o di biglietti 'gratta&vinci'. Chissà perché, si chiede la nonna, questo tipo di annunci è trasmesso in tante lingue, persino in italiano.
Finalmente il volo termina. All'atterraggio la povera nonna, anchilosata, sorda più del solito a causa dello sbalzo di pressione, e naturalmente stordita come al solito, si ritrova in un aeroporto molto più grande e complesso di quello di partenza: un aeroporto internazionale. Tra spazi enormi, sale d'attesa grandi come piazza Vittorio, uffici, bar, ristoranti, negozi e infinite indicazioni in lingue sconosciute la nonna si paralizza, e resta bloccata una buona mezz'ora, incapace di scegliere una direzione qualunque come l'asino di Buridano.
In un aeroporto internazionale ci si può smarrire. Abbandonarci una nonna è crudele come abbandonare un cane in autostrada: potrebbe fare una brutta fine.
Per fortuna la sua amica è venuta ad attenderla: le due si ritrovano e si abbracciano, felici.
Com'è andato il viaggio? - chiede l'amica.
Benissimo - risponde la nonna, guardando l'orologio - è durato solo... sette ore!
Nonna Abeffarda oggi racconta con orgoglio e soddisfazione questo suo battesimo dell'aria. L'unico inconveniente è che le capita qualche volta di fare un brutto sogno: è seduta in un aereo dal quale tutti fuggono, e quando finalmente riesce a sganciare l'inutile cintura e raggiungere il corridoio non c'è più nessuno, e lei non ha idea di dove siano le uscite nominate "lì, lì e là", perché non ha potuto vedere dove indicavano le braccia della hostess.
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Stefania Marello - ACC
Istruzioni per la sicurezza
Infatti è 'sicuro' che una nonna non le possa capire
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ABEFFARDAIR - Voli low-cost per nonne short
A richiesta la compagnia offre un compagno di viaggio
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Aereo che utilizza il Lisomucil come carburante
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