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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE

IN PILLOLE

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Quanti giorni di vacanza servono, per rilassarsi veramente? Per ridurre lo stress, almeno otto. Ma, se non riuscite a disconnettervi, potrebbero non essere sufficienti. Devono essere giorni caratterizzati da spensieratezza, leggerezza, pace interiore, e desiderio di staccare la mente. Usare PC o tablet, scrollare mail, e rispondere a chi è in ufficio, vanifica i benefici delle ferie, e aumenta il numero di giorni di vacanza che servono per rilassarsi. Si deve entrare in un flusso che ci assorbe: libri, o attività sportive, vi faranno dimenticare il resto. La compagnia di altri vi occuperà la mente con quanto non riguarda il lavoro. Parlare, discutere, ridere e condividere vi aiuterà. La natura aiuta a lasciar andare i pensieri, a calmare gli stati d’animo: porta la mente a disconnettersi. La natura vi ricaricherà di energia vitale, liberandovi dallo stress. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Lo Specialista mi disse che ero stanco e stressato, che mi avrebbe fatto bene un periodo di vacanza. Mi sono trovato bene. Da 11.139 giorni”.

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Gli errori di grammatica provocano disagio, e possono far stare male. Suscitano sensazioni tra il disgusto e l’imbarazzo. I professori dell’Università di Birmingham hanno scoperto che l’organismo entra in modalità stress quando si ascoltano errori di grammatica, mettendo in luce una nuova dimensione nell’intricata relazione tra fisiologia e cognizione. Il fastidio si ripercuote anche su un parametro organico. La correlazione diretta tra errori grammaticali e HRV (Heart Rate Variability), cioè la variabilità della frequenza cardiaca (indicatore fisiologico dell’attività del sistema nervoso autonomo) di chi ascolta, evidenzia che più errori ascolti meno variabile diventa il battito, come se fosse sotto stress. Matteo Cerri, professore di Fisiologia al dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie all’Università di Bologna, spiega: “La variabilità cardiaca ridotta è usata come indice di rischio cardiologico, specie dopo eventi come infarto o uno scompenso cardiaco. Un ritmo rigidamente regolare significa che il cuore riesce meno ad adattarsi alle esigenze dell’organismo. È come se si camminasse sempre allo stesso passo: in caso di perdita di equilibrio si cadrà, perché si è in grado di camminare solo con passi sempre uguali”. L’HRV può essere utilizzato come indicatore di conoscenza linguistica usando tecniche non invasive e a basso costo come i sensori sul polso adottati nella ricerca. Funziona ad esempio ponendo faccia a faccia un “madrelingua” inglese e uno straniero che parla inglese. Mentre lo straniero parla viene misurato l’HRV del “madrelingua”, e le sue reazioni fisiologiche diranno se lo straniero sta parlando in modo corretto o meno. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Teoria contorta. Tuttavia, aborro gli errori grammaticali”.

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Perché i peli pubici sono ricci? Un estratto da Focus.it ci spiega che per donne e per uomini i peli ricci, più di quelli lisci, trattengono il sudore corporeo, il quale, mischiato alla flora batterica, crea un odore unico per ogni persona, utile in natura ad attirare i potenziali partner sessuali, in quanto trasmette preziose informazioni, peraltro di tipo inconscio, circa il patrimonio genetico di un determinato individuo. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Rileggi. E dimmi se ti viene un commento senza insulti”.

La zampa di un cane si sporca meno della scarpa di un uomo. Lo dimostrano test condotti da studiosi della facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Utrecht, Paesi Bassi. Tamponando le zampe di 25 cani da assistenza, e le suole delle scarpe dei loro accompagnatori, dopo la passeggiata insieme, è stata analizzata la presenza di batteri fecali della famiglia delle Enterobacteriaceae, e del Clostridium difficile, batterio molto insidioso, che provoca infiammazione dell’intestino e diarrea. Tutte le zampe dei cani erano negative per le Enterobacteriaceae e il Clostridium difficile. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Non viene specificato se gli orribili microrganismi rilevati sotto la suola degli umani siano stati correlati all’aver calpestato la cacca dei cani”.

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Effetti collaterali biomeccanica della camminata guardando il cellulare: effettuati studi sull’argomento, legati agli effetti sulla sicurezza e sull’umore. Se guardiamo il telefono cambiamo il modo di muoverci: rallentiamo del 10%, e non stiamo eretti, affaticando collo e schiena. E aumentando il rischio di inciampare o cadere. Quando si passeggia senza telefono ci si sente meglio, dopo: camminare in spazi naturali fa bene alla salute mentale, ma è importante che l’attenzione sia rivolta all’ambiente. Esaminando la connessione tra la camminata distratta legata al telefono, e le visite al pronto soccorso, i telefoni hanno causato vari infortuni. L’età è uno dei principali fattori di rischio: i giovani tra gli 11 e i 20 anni hanno registrato la percentuale più alta di infortuni, seguiti dagli adulti di 20, 30 e 40 anni. I ricercatori consigliano di fermarsi, lontano dalla strada e da altri pedoni. Se non si può evitare di camminare usando il telefono, almeno stare lontani a scale, strisce pedonali e terreni irregolari. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Costoro cercano, inutilmente, di modificare le abitudini”.

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I cervelli dell’uomo e della donna funzionano in modo diverso. I ricercatori della Stanford Medicine hanno pubblicato, su Proceedings of the National Academy of Sciences, uno studio condotto utilizzando un modello di intelligenza artificiale che ha distinto, con precisione superiore al 90%, se le scansioni dell’attività cerebrale provenissero da una donna o da un uomo. Vinod Menon, professore di psichiatria e scienze comportamentali, direttore Stanford Cognitive and Systems Neuroscience Laboratory, dichiara: “Il sesso ha ruolo cruciale nello sviluppo del cervello umano, nell’invecchiamento, e nella manifestazione di disturbi psichiatrici e neurologici”. Menon e la squadra hanno sfruttato i recenti progressi dell’intelligenza artificiale, e l’accesso a dati di grandi dimensioni, per condurre un’analisi più potente. In primo luogo, hanno creato un modello di rete neurale profonda, che impara a classificare i dati di imaging cerebrale. Il modello ha dimostrato prestazioni superiori rispetto a studi precedenti, perché ha utilizzato una rete neurale che analizza scansioni MRI dinamiche, approccio che cattura l’intricata interazione tra le varie regioni cerebrali. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Cioè gli uomini ragionano col coso, le donne con la cosa”.

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