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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

MINACCE A NORMA DI LEGGE

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Gentilissimi Accademici,


su un giornale locale il titolo di un articolo di cronaca diceva testualmente "Minaccia la cassiera per pochi euro". L'articolo si riferiva a una rapina in un discount, nel corso della quale il rapinatore avrebbe mostrato alla cassiera un coltello a serramanico per farsi consegnare l'incasso, risultato poi di scarso valore.


Questo titolo mi ha fatto riflettere a lungo, e mi sono chiesto se è la consistenza del bottino (in questo caso pochi euro) a determinare la gravità del reato. Il valore della merce rubata può essere un'attenuante o un'aggravante, per il reato di minaccia?


Naturalmente, sto chiedendo per un amico.


Furtivi saluti.

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Piersigismondo La Ghenga da Montanaro



RISPOSTA:

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Egregio Piersigismondo,


Il problema non è la rapina in sé, ma quanto sia grave minacciare il rapinato, o chi ne fa le veci (e purtroppo anche le feci, se terrorizzato dalla minaccia). Nel caso in cui la vittima sia un lavoratore dipendente, come la cassiera di un supermercato, se il bottino non è cospicuo il malvivente, oltre a commettere un reato, trasgredisce le più elementari regole del quieto vivere.


Come per l'omicidio, anche per la minaccia vale l'aggravante dei "futili motivi"; quindi, pochi spiccioli sono ritenuti dalla legge un futile motivo per minacciare qualcuno.


Intendiamoci, commettere furti e rapine è illegale, ma talvolta costituisce l'unico, seppure disonesto, lavoro, con il quale un padre di famiglia in difficoltà mantiene moglie e figli. Tuttavia, questi tipi di lavoro non sono ancora riconosciuti da INPS e INAIL, e perciò sono perseguibili dalla legge come lavori "in nero" (modo di dire che deriva dal colore del passamontagna solitamente indossato dal ladro per non farsi riconoscere).


Anche le minacce sono illegali, ma al momento del processo la loro gravità viene valutata sia dal tipo di arma usata sia - come si evince dal titolo in questione - dal valore dell'oggetto del furto.


Difficile stabilire a quanto dovrebbe ammontare il bottino, per giustificare minacce che terrorizzano il rapinato: dipende dal giro d’affari della vittima, ma soprattutto dalla condizione economica e dallo stato di necessità del rapinatore.


L’Università di Pensologia di Torino, interpellata su questo specifico tema, ha elaborato una formula matematica universale per stabilire la soglia limite sotto la quale è disdicevole minacciare durante una rapina:


Legenda:

I: giro d’affari lordo annuale della vittima

i: consistenza del bottino al momento della rapina

e: numero di Nepero

G: giorni lavorativi annuali degli addetti al furto

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Se il risultato della funzione è inferiore a 1, significa che, dal punto di vista etico e morale, è possibile ricorrere alle minacce per portare a termine la rapina, senza incorrere nelle aggravanti.


Lei non ci crederà, caro Sigismondo, ma un intero comma del testo di legge sui reati contro il patrimonio riguarda proprio le frasi di minaccia. Ai primi posti per gravità c'è l'autorevole "Dammi i soldi o sparo" (che però gode di attenuanti se, ad esempio, la pistola è inequivocabilmente ad acqua, oppure è una cerbottana spara cartocci). Segue una serie di intimidazioni più blande, come "Dammi tutto l'incasso se vuoi rivedere tua moglie" (che lascia un'ampia discrezione di scelta) fino all'ormai desueto "O la borsa o la vita", che non solo non spaventa più nessuno, ma può scatenare ilarità nei minacciati, e scherno nei confronti del ladro. Attenzione però: se il ladro si risente del sarcasmo potrebbe denunciare la vittima per eccesso di ironica difesa.


Viene valutato anche il tono con cui la minaccia è pronunciata: se il rapinatore ha un piglio aggressivo e irritato si rientra nel caso del furto con scazzo, che prevede una pena più severa.

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Paul Rice assisted by D.ssa Stephanié Hop-là – ACC

Con il prezzo attuale dei carburanti è difficile capire se le cifre si riferiscono al prezzo per litro, o all'incasso giacente.

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Arma da taglio con indice di minaccia 0,05

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