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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

CHI BEVE ALCOLICI È PIÙ INTELLIGENTE


Dagli USA una ricerca sconvolgente sugli effetti dell’alcol


Sembra incredibile, eppure è stato scientificamente provato. Uno studio pubblicato di recente sulla Review of General Psychology, frutto di un’indagine condotta su un gruppo di 1.500 volontari (bevitori abituali e non), dimostra, con sofisticati test di intelligenza, che le persone che bevono hanno in media prestazioni intellettuali migliori rispetto agli astemi.


Specifichiamo, a scanso di equivoci (soprattutto per le persone astemie e quindi meno intelligenti), che per “bevitore” si intende chi beve liquidi alcolici: vino, birra, whisky, superalcolici, alcol per le pulizie eccetera.


L’articolo non specifica se l’intelligenza dei bevitori sia stata testata nei (rari) momenti di sobrietà, perciò dobbiamo supporre che la scelta sia stata casuale: ogni bevitore del gruppo poteva essere sottoposto alle prove in qualunque momento, indipendentemente dall’essere brillo o sobrio. Possiamo perciò pensare che un bevitore del gruppo di studio, tornando a casa a tarda ora dalla "piola", possa essere stato intercettato dal diligente ricercatore, armato di questionario e penna, e invitato a sottoporsi al test. In questo caso dobbiamo fare un vero sforzo di fantasia per immaginare che il candidato, reggendosi a stento in piedi, incapace di infilare la chiave nella serratura (anche perché forse la porta non era nemmeno la sua) non abbia avuto poi difficoltà a tracciare con precisione le crocette sulle risposte corrette. Ma la fede nella scienza è più forte di qualsiasi dubbio.


Perciò, cari salutisti che bevete litri di acque minerali diuretiche, con dentro sperduti atomi di sodio che gridano “C’è nessuno?”, acque che vi fanno puliti dentro e belli fuori e vi fanno fare tanta plin plin, acque più costose del vino, che vi fanno digerire anche la peperonata e poi parlare con l’uccellino di Del Piero, non illudetevi: le vostre prestazioni cerebrali saranno sempre modeste. Ma perché? Mah, la ricerca non lo spiega. Ci saranno sicuramente complessi motivi neurologici e biochimici, ma io credo ci sia anche un importante motivo idraulico: se bevi parecchia acqua, difficilmente riesci a concludere un test perché a metà già ti scappa e devi correre in bagno. In questo modo perdi tempo e soprattutto concentrazione, e il punteggio del tuo test sarà scarso.


Invece voi, bevitori incalliti, che iniziate con un bianchino appena alzati dal letto, proseguite con la Bonarda, e a mezzogiorno pranzate a pane e vino, e per digerire vi fate un doppio grappino; voi che a sera, avendo finito le scorte, andate in Parrocchia a rubare il vin santo dal tabernacolo, voi siete certamente in grado di risolvere i complessi problemi del test senza alcuna difficoltà.


E se qualche volta vi hanno fermato i carabinieri, vi hanno sequestrato l’auto e vi hanno gentilmente accompagnato in questura, non prendetevela. L’hanno fatto soprattutto per invidia. Carabinieri e poliziotti non possono bere in servizio; perciò, dopo questa ricerca, sanno che se oltre all’alcol-test vi sottoponessero al test del Q.I. avreste un risultato di gran lunga superiore al loro.


Ma alla fine questo importante e serio studio non risponde ad una domanda fondamentale: i bevitori sono più intelligenti perché bevono o - viceversa - bevono perché sono più intelligenti? Un bel rompicapo, un circolo vizioso (non per niente si parla di vizio dell’alcol) del quale ogni bevitore è prigioniero. Egli (o ella: voglio sperare che tutto questo discorso valga anche per le signore che alzano il gentil gomito) non riuscirà a smettere di bere, a meno di non diventare decisamente più cretino. E quando il medico dirà: “Lei è una persona intelligente, sa che bere le fa male: perciò smetta!” il bevitore potrà rispondere, con triste consapevolezza: “Non posso, dottore. Sono troppo intelligente!”.


Salute! Prosit!

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Stefania Marello – ACC

Espressione poco intelligente di un astemio

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