Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE
IN PILLOLE
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Lo stato sociale non può reggere al cataclisma della longevità. Nel Regno Unito, l’età più comune per morire oggi è 87 anni. Si è sconfitta la morte precoce, grazie a cibo e acqua più puliti, vaccinazioni, antibiotici. La poliomielite era una minaccia, è quasi scomparsa, come il vaiolo. Ora ci si preoccupa dei costi di una società che invecchia. Ci son più di mezzo milione di persone con più di 100 anni, e aumentano. Se viviamo abbastanza a lungo, tendiamo a crollare lentamente. Cambia il modo in cui invecchiamo, e dobbiamo cambiare il modo in cui pensiamo all’età. Un mondo nel quale la maggior parte delle persone vivrà 90 anni, e più, deve essere ripensato. L’idea di 25 anni circa di istruzione, 35 anni di lavoro, e poi 35 anni di pensione, è impossibile, per la società. Sarà necessario lavorare più a lungo. Questo richiederà anche cambiamenti: invece di periodi di istruzione, lavoro e pensione, si dovranno mescolare le tre cose. I sistemi sanitari dovranno incorporare pienamente la salute pubblica, che diventerà sempre più importante causa l’invecchiamento della gente. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino, 107 anni: “E in qual modo questo dovrebbe interessarmi?”.
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Abbassare il tono di voce migliora i rapporti sociali: le dinamiche sociali sono in continua evoluzione, e con esse mutano anche le relazioni interpersonali. La scienza ci suggerisce letture della realtà sempre più adeguate. L’unico modo di capire come e perché avvengono le evoluzioni è l’osservazione e la rilevazione scientifica. Nella società, la comunicazione per eccellenza è visiva, e si basa sull’esposizione di sé e della propria immagine: uno studio può dare una lettura sottovalutata. È la voce, a svolgere un ruolo determinante nelle relazioni sociali. Per stereotipo, la voce bassa e calda ha sempre ispirato sensazioni opposte a quelle scaturite da una voce acuta e stridula. Finora erano mere impressioni soggettive, adesso sono corroborate da uno studio scientifico, che analizza e chiarisce. Il Professor David Puts, antropologo della Penn State University, ha condotto uno studio che ha chiarito quale sia la percezione individuale dovuta ai vari toni vocali, ampliandola agli aspetti culturali, sociali e globali. Lo studio ha evidenziato come la voce sia una vera e propria carta di riconoscimento dell’individuo. Il campione è di 3000 persone, di 22 nazionalità. Il Professor Puts ha usato registrazioni vocali selezionate: voci femminili e maschili di varie tonalità pronunciavano la stessa frase, uomini e donne dovevano esprimere un parere a riguardo. È emerso che l’intuizione secondo la quale la tonalità vocale può condizionare la percezione sociale delle persone è vera. I toni bassi sono stati associati a uomini dallo status sociale elevato, una voce bassa risulta più impattante in ambiti sociali più violenti e dove la mobilità di relazione, cioè la propensione a intessere interazioni con estranei, è più elevata. Invece, la voce femminile è poco funzionale ad approcci violenti, o a gestire rapporti in cui è necessario minacciare. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Da come bisbiglio bene, io sarei l’imperatore del mondo”.
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Inventato il robot per il gatto, gestito dall’intelligenza artificiale. Uno studio del gruppo di lavoro in cui collaborano informatici dell’Università di Nottingham e gli artisti di Blast Theory, premiato alla conferenza annuale Computer-Human CHI’24 alle Hawaii, ha realizzato un robot pensato per far giocare e intrattenere i gatti. Ha un braccio robotico guidato dalla IA, gestito da remoto, che simula un topolino, ed è in grado di fornire il cibo. Ha un sistema in grado di apprendere le preferenze del gatto, e adeguarsi al suo modo di giocare. Steve Benford, responsabile della ricerca: “Creare un sistema multi-specie, in cui gatti, robot e umani interagiscono, richiede molto più che progettare il solo robot: si deve garantire il benessere del gatto in ogni momento, considerando la progettazione del recinto, ed anche il ruolo dell’umano. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Sempre meglio che occuparsi degli umani della terza età”.
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