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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

BEATI I LUPI


Complice il moltiplicarsi dei centri commerciali, la diffusione delle vendite online, e la recessione economica, molti negozi hanno abbassato definitivamente le saracinesche: piccole rivendite alimentari, cartolerie, edicole. Al loro posto spuntano soprattutto ristoranti etnici, agenzie di viaggi e centri estetici. Come se i nostri pochi risparmi venissero spesi in abbuffate di sushi e kebab, oppure in manicure, pedicure, lampade abbronzanti, massaggi e depilazioni, e infine - perché no? - in mini-vacanze ai tropici in offerta “last minute”. Del resto, ha senso: come potresti andare in spiaggia pallido, con la cellulite, e i piedi deturpati dai calli? E soprattutto con una fitta peluria che ti ricopre le braccia e le gambe, e spunta dalle ascelle e dal costume? E se sei una signora, come puoi ostentare con disinvoltura i baffi, che hai provato a decolorare in casa, ma con risultati pessimi, perché ora assomigli al ritratto di Garibaldi?


Secondo la tassonomia (scienza che non si occupa dello studio dei tassi, ma che classifica tutte le specie viventi), noi discendenti dell’homo sapiens apparteniamo al gruppo dei primati, come le scimmie, e abbiamo una distribuzione irregolare e capricciosa della peluria, ma terribilmente persistente.


Potremmo rassegnarci, in fondo male non fa.


Ma gli homo sapiens non sono soltanto logica e raziocinio: sono in balia di influenze esterne, di un istinto sociale perverso che li obbliga a seguire il gregge anche nelle insensatezze. Una di queste è la moda, oggi ancora più pressante di un tempo grazie ai social e agli influencer.


Perciò le donne (ma anche molti uomini) sono costantemente in guerra contro un nemico insidioso e socialmente disapprovato: il pelo superfluo. I nostri peli, che spuntano qui e là, senza ottemperare ad alcuna necessità biologica, sono ben accetti solo se crescono sul cranio e sui bordi delle palpebre. Ciglia e capelli rappresentano il pelo amico. Le ciglia femminili vengono persino allungate artificialmente ed evidenziate cospargendole di “mascara”, una sostanza grassa nera e untuosa come il lubrificante per motori, che sbava di nero le guance di lei e il colletto della camicia di lui.


I capelli poi, non solo non si depilano, ma sono oggetto di cure continue. Basta dare uno sguardo al reparto dedicato all’igiene dei capelli in qualunque supermercato: una miriade di flaconi di ogni marca e colore. “Ci sono più shampoo sugli scaffali, Orazio, di quanti ne sogni la tua chioma” direbbe oggi Amleto.


Invece, tutto quello che osa spuntare sul resto del corpo è condannato ad essere dolorosamente estirpato con ogni mezzo a disposizione: rasoi, epilatori, pinzette, creme depilatorie, cerette, raggi laser. Torture praticate appunto nei centri estetici, perché le torture autoinflitte richiedono un coraggio che hanno solo i santi e i fachiri.


A differenza del proverbiale lupo che perde il pelo ma non il vizio, gli esseri umani mantengono i peli (qualcuno anche i vizi) fino alla fine. Con il passare degli anni si diradano i capelli, spariscono le ciglia, ma i peli no, al massimo cambiano posizione: per ogni pelo che perdiamo nelle zone basse, ne spuntano di nuovi dalle narici, dalle orecchie e dai sopraccigli. E sono più ispidi e ostinati che mai.

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Stefania Marello - ACC


Il pelo amico

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Gatto che ha perso il pelo, ma nulla si sa del vizio.

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