Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA
IN ARRIVO UN DECRETO SEMPLIFICAZIONI CHE ELIMINERÀ FORME, FORMALITÀ E BON TON
NUOVI RAPPORTI STATO - CHIESA: I NOTAI POTRANNO CELEBRARE MATRIMONI E I COMMERCIALISTI IMPARTIRE ESTREME UNZIONI
I tempi sono maturi: ciò che fino a pochi anni fa sarebbe stato blasfemo, presto potrebbe diventare realtà. I segni del cambiamento ci sono e sono tangibili, basti pensare all’aumento esponenziale di annullamenti di matrimonio da parte della Sacra Rota, nel corso degli ultimi anni.
Dice un antico adagio: “Non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce”, ma oggi si va tutti di fretta, e gli antichi adagi non sono più adatti. E se invece di un uomo osasse una donna? Per esempio una che è una donna, ma è pure una santa, come la Sant’Anché?
Oppure un agente di borsa? Sarebbero questi equiparabili a una qualsiasi forma di vita umana? Gli agenti di borsa, si sa, sono esperti di Capital Gain, ma anche di Capital Vice, e i Vizi Capitali sono un argomento prettamente ecclesiastico.
Si tratta di vera e propria necessità: ormai i matrimoni con rito civile superano quelli incivili (detti anche religiosi), mentre le iscrizioni ai social network (l’iniziazione alla rete per antonomasia) soppiantano i battesimi tradizionali.
Per non parlare delle comunioni: ormai le comunioni di fatto e le comunioni dei beni superano le prime comunioni e a volte anche le seconde.
La necessità di una revisione dei Patti Lateranensi si rende necessaria, anche a causa della continua diminuzione di sacerdoti in Italia, più che dimezzati nell’ultimo ventennio, alcuni anche inquartati, tanto che hanno dovuto mettersi a dieta.
L’argomento dei preti dimezzati merita alcune delucidazioni: non significa solo che sono dimezzati come numero, ma che sono anche stati privati dei mezzi (di-mezzati). Il fenomeno è particolarmente rilevante nei comuni Mezzano e Mezzenile; a Quarto, vicino a Genova, i preti sono ridotti a un ottavo.
Da qui nasce l’idea di permettere a pubblici ufficiali e professionisti, che normalmente prestano i loro servigi a Stato e cittadini, di poter amministrare i Sacramenti.
L’Estrema Unzione sarà un rito abbreviato: il commercialista potrà usare solo olio extravergine di oliva, nel rispetto dei principi salutistici della dieta mediterranea. Nei casi, molto comuni, in cui il morente si riprende, dovrà pagare i bolli e la parcella del commercialista, ma almeno non si ritroverà il colesterolo alto.
Anche i matrimoni dovranno essere semplificati. Saranno aboliti d’ufficio gli addobbi floreali, il riso sarà sostituito da miglio dietetico, pensando alla salute di passeri e piccioni.
L’abito non lo fa il monaco (come una volta), ma lo fanno i bambini cinesi e vietnamiti. Perciò i vestiti degli sposi, se proprio non si potranno eliminare senza incorrere nel peccatum contra sexstum, saranno molto semplici ed essenziali. Se lei insiste per il bianco lungo, potrà sempre sposarsi in accappatoio Made in Miagliano.
M & M - Marchiori & Marello – ACC (LUGLIO 2013)
30 giugno 2013 ore 11,45: una coppia di Torino celebra a Cossato il primo matrimonio della storia libero da regole e bon ton
Un avvocato sta Cresimando il nostro fotografo
MANIA DI FUNGHI
Si esce per cercare e si viene cercati
Passeggiando nei boschi nostrani, in questo periodo dell’anno, capita spesso di incrociare individui che camminano guardando ansiosamente il terreno. Spostano le foglie secche con la punta del bastone, si chinano a rovistare tra le radici degli alberi, infilano le mani fra spinosissimi cespugli. Sono così ostinatamente concentrati nella ricerca che rasentano, senza rendersene conto, il ciglio di scarpate e burroni. E purtroppo a volte vi precipitano.
Sono i cercatori di funghi, certo, ma non solo. Molti di loro sono cercatori di cercatori di funghi.
Di solito parenti o amici del cercatore, che si sono persi a loro volta. Quando si fa sera, e né il cercatore primario di funghi, né i cercatori del cercatore sono rientrati a casa, qualcuno si decide a dare l’allarme al 118, allertando così i cercatori di cercatori di cercatori di funghi. Gli addetti all’elisoccorso non ne possono più, e si augurano che “la stagiön dj bulé” finisca presto.
- Chiedo scusa, ma il mio Giovanni è uscito stamattina per cercare funghi e non è tornato per pranzo… - piagnucola una signora, imbarazzata per aver disturbato una coppia appartata dietro un tronco di quercia. I due, interrotti sul più bello, riavutisi dalla sorpresa, si chiedono se cedere all’istinto di strangolarla o, più cortesemente, offrirsi di aiutarla nella sua ricerca. Ma sì, tanto per oggi il loro funghetto è ormai “andato”.
Naturalmente, non tutti i cercatori di funghi sono così: ci sono anche quelli svegli, esperti sui migliori posti da fungo, conoscitori di ogni balza, sentiero, viottolo, macchione; dotati di senso dell’orientamento, non si perdono mai, non scivolano sulle foglie umide slogandosi una caviglia.
A differenza degli altri, essi trovano i funghi, li portano a casa, li mangiano allegramente con tutta la famiglia.
Ma si ritrovano qualche ora dopo con gli altri, al pronto soccorso, in trepidante attesa di una lavanda gastricad’urgenza.
Stefamiola - ACC
CHE COS’È UN FASCOLARTO?
Un lettore ci ha scritto:
“Aspettando il mio turno dal barbiere, ho letto su una rivista scientifica la parola Fascolarto (non c’era altro da leggere, perciò penso che dovrò cambiare negozio).
Vorrei sapere di che malattia si tratta, e se può colpire una persona nel fiore degli anni, come me. Giò Cumelai”
Gli esperti dell’Accademia dei Cinque Cereali
si sono subito attivati per una risposta chiara ed esauriente.
Non si tratta di una malattia, caro Giò, ma di un simpatico animaletto, meglio conosciuto come Koala.
Il termine fascolarto deriva dal greco, e significa “orso dotato di borsa”, caratteristica che, in questi tempi di messa al bando delle borse di plastica usa e getta, ne fa un animale fortemente ecologico e rispettoso dell’ambiente. Attenzione a non confonderlo con “l’orso della Borsa”, simbolo di ribassi sgraditi dalla maggioranza degli investitori.
Ne consegue che il fascolarto è un marsupiale, come il più noto canguro, l’opossum e il diavoletto di Tasmania.
Il Koala ha l’aspetto di un piccolo morbido orsacchiotto, dal carattere mite e piuttosto timido.
Lo si incontra principalmente lungo la costa orientale dell'Australia, dove abbondano le foreste di Eucalipto. La sua dieta è infatti costituita esclusivamente dalle foglie di questa pianta aromatica, che, oltre a conferirgli un alito fresco e gradevole (provare per credere), gli consente di essere l’unico animale al mondo in grado di farla… profumata.
Il nostro piccolo amico è un tipo piuttosto tranquillo: rimane immobile 18-19 ore al giorno, gran parte delle quali passate a dormire. Questo, oltre alla dieta così ristretta, aveva indotto gli zoologi - che per primi ne studiarono le abitudini - a considerarlo un po’ ottuso, se non proprio stupido.
In tempi recenti si è tuttavia riscontrato che il Koala, nel periodo riproduttivo, trascorre il tempo rimanente ad accoppiarsi, e che i maschi più forti si creano anche un piccolo harem. Pertanto, gli zoologi hanno cambiato idea, rivalutandone decisamente l’intelligenza.
Secondo gli etologi, l’aria sbigottita che il Koala assume in fotografia potrebbe essere un astuto espediente per togliere a chiunque la voglia di catturarlo, e adottarlo come animale domestico. Il messaggio che il Koala comunica con la sua espressione sarebbe quindi del tipo:
“Sono scemo, non sarei in grado di imparare niente. Non riuscirei a darti la zampa o portarti le pantofole, come fa quel gran cervellone del tuo cane”.
I turisti spesso si domandano perché alcune strade australiane, oltre ai segnali di pericolo attraversamento canguri, espongono cartelli di Attenzione, caduta Koala.
Il motivo è molto semplice: il Koala ama sì stare appollaiato (o meglio akkoalato) tra i rami, ma quando ne ha l'esigenza si sposta con balzi incredibilmente agili (anche lunghi parecchi metri) da un albero all'altro. Se disgraziatamente prende male le misure, può anche finire sulla strada. Di qui la necessità di avvisare gli automobilisti che questi animali potrebbero piovere dal cielo direttamente sul parabrezza.
Sull’origine dell’attribuzione del nome KOALA a questo animale ci sono varie teorie.
Già Darwin, nei suoi appunti sull’Origine delle Specie, aveva espresso l’ipotesi che i Koala non fossero autoctoni dell’Australia, ma piuttosto provenissero da una specie più antica, che aveva il suo habitat in una piccola zona dell’Europa temperata.
Ritrovamenti di scheletri ben conservati di questi animali sono avvenuti infatti in Piemonte, lungo il percorso del fiume Stura, in particolare nella zona di Ala, che, nel periodo tardo-romano e presto-padano si chiamava probabilmente Koala di Stura.
Pare che siano stati proprio gli abitanti di questi territori ad attribuire l’attuale nome comune del Fascolarto. Essi probabilmente si chiedevano come mai questi strani animali se ne stessero tutto il giorno a dormire sugli alberi. Villici e viandanti che ne incontravano un esemplare nella foresta non potevano fare a meno di chiedersi, nel loro antico dialetto: “Poverino, sarà malato?” oppure “Che cos’ha?”.
Di lì il nome Coalà attribuitogli dagli abitanti del luogo, trasformato successivamente in Koala.
L’ACC ha scoperto inoltre che esiste una sottospecie di Koala, del quale restano pochi esemplari, in Arabia Saudita. È considerato un animale sacro per l’Islam, e viene denominato Koallah.
A cura del Centro Ricerche Zoolinguistiche della Dottoressa Stéphanie Hop-Là
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