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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

IL RISTORANTE È IN REGOLA MA SCATTANO SANZIONE E DENUNCIA A CAMERIERI E CUOCO

Non avevano dichiarato dieci euro di mancia

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Intervento flash delle Fiamme Gialle nella serata di Ferragosto in un noto ristorante con un noto gestore, soprattutto noto alle forze dell'ordine, con l'operazione denominata "Quattro soldi in padella": in soli 36 minuti netti hanno controllato la ricevuta fiscale dell'unico matrimonio per il quale nel 2008 era stato fatto il banchetto nuziale.


Si tratta del ristorante "Da Enzo", con vista panoramica sulla discarica adiacente, gestito dal Signor Enzo Palindromo (per motivi di privacy non viene citato il nome della località).


Dall'indagine è emerso che la documentazione è in perfetta regola, 42 invitati a menù turistico 12 Euro bevande incluse è una cifra attendibile per il genere di locale e per il   contesto in cui si trova, ma ulteriori controlli incrociati, che si sono protratti sino a ieri, hanno portato alla scoperta di un'evasione fiscale per un totale di 50 Euro da parte di 3 camerieri, un cuoco e un aiuto cuoco in servizio all'epoca in cui sono state celebrate le nozze oggetto di accertamento fiscale.


Pare infatti che gli sposini abbiamo lasciato una mancia di 10 Euro a testa e che questi non l'abbiano dichiarata nel CUD 2009 (relativo ai redditi del 2008), pertanto, i malcapitati oltre alla sanzione pecuniaria di seimila euro a testa, saranno sottoposti a regolare processo per evasione fiscale, associazione a delinquere (visto che in accordo fra loro si erano spartiti il cinquantone), truffa aggravata ai danni dello stato, esportazione di valuta all'estero (pare che 2 di essi,in quei giorni, siano andati a fare una "gita" in Svizzera dove con ogni probabilità hanno portato le banconote da 10 Euro), abuso di cucina (sembra che per far desistere le Fiamme Gialle dalle perquisizioni abbiano offerto loro delle bruschette imbottite di peperoncino rosso calabrese), varie ed eventuali.


Inoltre è emerso che i cinque, sempre in associazione a delinquere portassero abitualmente a casa il cibo avanzato per i loro amici a quattro zampe. Apparentemente un gesto di affetto verso il miglior amico dell'uomo, dietro al quale si nasconde una violazione al T.U.P.A. (Testo Unico per la Protezione Animali) che prevede la somministrazione equilibrata di vitamine, proteine e sali minerali. Per ora i NAS di competenza hanno sequestrato gli avanzi e con l'ausilio della Polizia Scientifica tenteranno di ricostruire i fatti e valuteranno eventuali responsabilità dei quattro (il cuoco ha dichiarato che tutte le mattine consegna 5 euro al San Bernardo e che il cane si reca personalmente, anzi cagnescamente al negozio in piazza a comprarsi ciò che gli piace).

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (AGOSTO 2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

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Foto di repertorio: ristorante più movimentato di quello "da Enzo"

RE ARTURO


RE ARTURO, DUE GOL PER LA MAMMA POI AMMETTE: “SÌ, SONO STANCO” (*)

Riflessioni sul gioco d’azzardo e sui viaggi della speranza a Lourdes

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(*) La redazione si scusa per il titolo spudoratamente copiato da un quotidiano sportivo. Purtroppo i titolisti de LA TAMPA hanno proclamato dieci minuti sciopero dichiarandosi estranei all’articolo

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Diego Rizzuto e Paolo Canova, sono gli ideatori del sito www.fateilnostrogioco.it.


Si tratta di un’iniziativa contro il gioco d’azzardo, con l’obiettivo di dimostrare, con alcuni esempi matematici, quanto sia improbabile vincere al gioco.


Certo, qualcuno che vince c’è sempre e rimangono impressi nella nostra mente solo i visi sorridenti dei vincitori.


Ma per ogni vincitore quanti sono i delusi?


Quelli non compaiono mai sui giornali e in televisione, ma ciascuno di noi ne conosce a decine.


Ne citiamo qui due: la signora Maria, vedova, pensionata con la reversibile, che con i soldi spesi in vent’anni di Gratta e Vinci avrebbe potuto comprarsi il monolocale nel quale abita, e Rocco, il suo ‘nipotino’ ventenne, che al mattino lavora come apprendista presso un’officina meccanica e al pomeriggio dilapida alla slot machine la micragnosa paghetta.


Immaginate di essere a scuola e di sapere che il giorno seguente inizieranno le temute interrogazioni di Storia. Se la vostra classe è composta da 12 alunni, probabilmente studierete molto, per non correre rischi.


Se la classe invece è composta da 24 studenti, studierete un po’ meno. È evidente che si dimezzano le probabilità di essere sorteggiati per la prova.


Qualora interrogassero uno studente scelto a caso in tutte le scuole della città, forse si arriverebbe a dare un’occhiata veloce agli appunti.


Ma se venisse interrogata una sola persona sui 500 milioni di abitanti che ha l’Europa?


Forse si passerebbe la sera precedente sulla spiaggia più vicina, danzando e cantando attorno al falò acceso con i libri di storia. Eppure uno sarà interrogato. A qualcuno capiterà (e questa volta non avrà la faccia sorridente del vincitore alla lotteria).


Questo è l’ordine di grandezza della probabilità di fare sei al Superenalotto: se uno lo giocasse per 150 anni tre volte a settimana, avrebbe una probabilità su 26.000 di azzeccare la sestina.


Per avere una probabilità intorno all’uno su duemila, occorrerebbe giocarci per duemila anni.


Analogo ragionamento si potrebbe fare sui pellegrinaggi ai luoghi santi. Fra i cento milioni di pellegrini che nel corso di questo secolo e mezzo hanno visitato Lourdes sono avvenuti “solo” 65 guarigioni accertate. Come fa notare il matematico Odifreddi si tratta di una percentuale bassissima, ben inferiore a uno su un milione. Secondo le statistiche mediche le regressioni spontanee dei tumori, in assenza di cure e di interventi celesti, sono nell’ordine di uno su diecimila, cioè cento volte di più.


Come dire che il caso guarisce più dell’Acqua Santa.


C’è da scommettere (ma senza esagerare con la posta in gioco...) che il SerT istituirà al più presto un programma di disintossicazione dalla dipendenza patologica dei viaggi a Lourdes, simile a quelli contro il vizio del gioco d’azzardo.


L’intento è di evitare che le persone spendano i risparmi di una vita per intraprendere un viaggio della speranza, chi per tornare a camminare, chi per riacquistare la vista, chi per chiedere alla Madonna che faccia nuovamente innamorare Romina e Al Bano (in questo caso il miracolo avrebbe valenza tripla).

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A.C.C. (2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA



NATALE SENZA REGALI AI BAMBINI


Decreto contro il gioco: sarebbero colpiti i più piccoli

Si chiama ludopatia, e significa malattia del gioco.

La parola d’ordine tra centrodestra, centrosinistra e partito trasversale è "Stop al gioco", richiesta accolta dal Governo che sta mettendo a punto un decreto contro le sale giochi.

Purtroppo la politica è sempre in ritardo, perché le sale giochi non esistono più da un bel pezzo.

Tetris, Donkey Kong e Pacman sono andati in pensione (quest’ultimo, se pure esodato, ha mantenuto il suo faccione sorridente e ha trovato lavoro come smile nelle email).

Il pre-pensionamento dopo soli vent’anni di lavoro, come accade anche in altre realtà lavorative, si è reso necessario per l’avvento delle nuove tecnologie Nintendo e Wii. Nei casi più sfortunati si è dovuto ricorrere al licenziamento degli amici che ci hanno tenuto compagnia sul finire dello scorso millennio.

Il decreto, dunque, si applicherà soltanto ai bambini, che sono rimasti gli unici autentici giocatori professionisti. I bambini, se lasciati liberi di scegliere, giocano anche dodici ore al giorno, saltando addirittura il pasto o il sonnellino, per non parlare di attività noiose e inutili come lo studio, il lavarsi e la visita settimanale alla vecchia zia.

Il decreto rischia perciò di colpire soltanto loro, e, indirettamente, di dare un’altra mazzata all’economia disastrata dalla crisi, impedendo di fatto ai genitori di acquistare ogni genere di giocattolo o videogioco. In vista del prossimo Natale il danno sarebbe enorme.

Alla luce di queste considerazioni l’ACC suggerisce cautela e propone, al posto del decreto, una soluzione più indolore, in grado di ovviare all’unico vero problema: l’utilizzo sconsiderato delle slot machine.

Sarebbe sufficiente lasciar giocare gratuitamente nelle sale slot, così i giocatori compulsivi ritroverebbero la serenità. Alla fine si stancherebbero, non avendo diritto, ovviamente, ad alcuna vincita in denaro, ma riuscirebbero così a riportare a casa intatto (o quasi) lo stipendio e la pensione. Parliamo ovviamente dei privilegiati, che hanno ancora uno stipendio o una pensione...

Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (NOVEMBRE 2013)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA



NASCONO LE FORSE DI POLIZIA


Proposta del Premier: accorpare i tutori dell’ordine

Momenti di viva preoccupazione tra

i sindacatidi categoria che, in un primo tempo,

avevano capito “accoppamento dei tutori dell’ordine”

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Empoli. Avremo i carabiziotti? Interverranno le squadre della Posta Penitenziaria?


Oppure la rapina verrà sventata dal nucleo della Guardia di Foresta?


Svaniranno per sempre le barzellette sui Carabinieri oppure coinvolgeranno un po’ tutte le Forse dell’Ordine?


Le chiamiamo “Forse dell’Ordine” perché questa riforma, tra le mille altre riforme, potrebbe portare lo scompiglio nel settore sicurezza, dai semplici poliziotti di quartiere (mai visti peraltro) agli agenti dei servizi segreti (anche questi mai visti ma per altri motivi).


Si fonderanno i dipendenti dello Stato con quelli dell’Esercito? Ai comuni mortali cittadini dovrebbe interessare poco dal punto di vista economico dal momento che, sia come dipendenti dello Stato, che come militari, sempre a spese del contribuente sono.


E pensare che, essendo i cittadini a dar loro lo stipendio, i tutori dell’ordine dovrebbero guardarci di storto vista la miseria che gli passiamo. Non lo fanno, anzi ci tutelano, perché sanno che non dipende certo dai cittadini se il loro lavoro non viene retribuito come dovuto.


Ma, tornando alla fusione, fino a che punto questa avverrà? In cosa consisterà realmente?


Pare quasi certo che ci sarà un solo numero per le emergenze così da non creare caos, sovrapposizione di interventi e disguidi vari. Questo numero dovrebbe riassumerli un po’ tutti ma speriamo non sia questo che ci hanno dato: 11211311511611711815181530800016000


Se così fosse, una chiamata a un numero che sembra un IBAN risulterebbe difficoltosa e soprattutto porterebbe via tempo prezioso in caso di estrema urgenza


Che fine faranno i RIS i NAS e i ROS? Verranno conglobati nella sigla RAS per far contenti tutti?


La “Benemerita”, fedele nei secoli, potrà continuare a fregiarsi di questi appellativi o verrà miscelata con la Buon Costume perdendo le sue doti principali?


La Guardia di Finanza si unirà al Nucleo Antisofisticazioni alimentari e sarà composto di sole donne cosicché da poter intervenire in quei ristoranti piemontesi dove si cucina la “Finanziera”?


Cambierà qualcosa anche tra le principali Armi dell’Esercito Italiano? Vedremo arrivare di corsa, ma in montagna e suonando flicorni, i Bersaglini o gli Alpiglieri? Verranno arruolati piloti da caccia tra i sommergibilisti? Lo sapremo solo vivendo.

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Frank Oats da un’idea di Paul Rice - ACC (2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

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Nel testo della bozza di legge si specifica che la fusione non riguarderà le varie specializzazioni, per cui non ci sarà il pericolo di vedere sommozzatori a cavallo o la Digos nei boschi. Avremo finalmente un bel corpo di Polizia come quello nella foto sotto?

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Superman e SuperNonn

le forze mai in forse

LA TAMPA SCIENZA & SCEMENZA - Il Quokka

Il Quokka, piccolo e strano marsupiale australiano che non paga la bolletta del gas


Produce il metano che consuma e, nonostante sia a rischio di estinzione, è l’animale più felice del mondo

Un esemplare di Quokka Ridens (fonte: Enciclopedia Quattroggatti)

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Il quokka è una bestiola molto graziosa e molto intelligente. Anche se è innegabile una certa rassomiglianza con Rosy Bindi, gli zoologi stanno ancora discutendo se il quokka sia più bello che intelligente o viceversa.


Per molti aspetti simile al castoro, si differenzia però dall’instancabile stakanovista costruttore di dighe per la sua pigrizia e indolenza, tanto da guadagnarsi la denominazione supplementare di “castoro italico”.


Il naso e la bocca ricordano invece il koala, altro marsupiale australiano, molto più conosciuto.


Ai lettori che ci scrivono chiedendo se sia possibile tenerne uno in casa, come animaletto da compagnia, ricordiamo che il quokka è in via di estinzione, perciò i produttori di mangimi per animali non investiranno nella produzione di alimenti specifici. Per non parlare dei veterinari italiani, che non sono preparati a curarne le principali patologie. Alla Facoltà di Veterinaria, infatti, gli esami di Anatomia Comparata del Quokka, Anamnesi del Quokka nonché Esegesi dell'Analisi del Sangue e delle Urine del Quokka sono facoltativi e aggiungono pochi punti al credito formativo.


Ma perché questa specie è in via di estinzione? I motivi non sono del tutto chiari, tuttavia esistono delle ipotesi.


La prima causa di estinzione di una specie animale è quasi sempre l’uomo. Ma i quokka fanno eccezione, perché in passato fu proprio un uomo, anzi una donna, a salvarli.


Un tempo gli australiani gli davano la caccia per cucinarlo e mangiarlo, finché un giorno un cuoco proveniente da Orgosolo si stabilì a Sidney e fece assaggiare alle popolazioni locali la prelibatezza del “porceddu” sardo allo spiedo. Da allora i cacciatori disdegnarono la carne di quokka, preferendo recarsi alla più vicina trattoria italiana. Qualcuno addirittura racconta che non sia stato un cuoco, bensì una cuoca, e che proprio dalla parola italiana “cuoca” derivi il nome del nostro simpatico animale.


Eppure il numero di esemplari continua a diminuire, e secondo alcuni zoologi il motivo sono le fughe di gas. Il quokka è un animale molto attento al risparmio energetico: per riscaldarsi (e anche per usi di cucina) consuma esclusivamente metano autoprodotto.


Quando ne produce in eccesso - di solito nella stagione degli accoppiamenti - invece di disperderlo in atmosfera, dove contribuirebbe all’effetto serra, lo accumula nella sua tana, per poi utilizzarlo durante la stagione invernale. Per questa abitudine il mite animaletto è molto rispettato dai predatori, che si tengono ben lontani dalla sua tana per motivi olfattivi. Lo rispettano anche i lavoratori dell’Eni Gas & Power, e durante i lavori di trivellazione fanno attenzione a non distruggere le tane. In cambio hanno il permesso di prelevare il gas in eccesso e immetterlo poi nei grandi metanodotti. Al suo confronto lo scoiattolino scorreggione della pubblicità del Vigorsol è un dilettante.


Ma il rischio, per le bestiole, è costituito dalle esplosioni e dagli incendi. Per evitare che la specie potesse appunto estinguersi per non saper estinguere le fiamme, il WWF ha organizzato dei corsi di addestramento alla messa in sicurezza delle tane, all’evacuazione rapida in caso di incendio, fino all’utilizzo dell’estintore. Purtroppo i quokka, che sono di indole allegra e giocherellona, amano giocare con gli estintori, estinguendosi l’un l’altro…


Ma oggi tutta l’Australia si muove per salvare il quokka. La famosa e bellissima attrice australiana Katrin Gnyok è diventata testimonial di una Campagna dal nome accattivante “I’m Gnokka and I save the Quokka”, grazie alla quale questi animali sono diventati di gran moda.


Tutti i bimbi australiani chiedono un quokka in regalo. Molti genitori però non sono ancora capaci di riconoscerli e oggi decine di koala, castori, gatti rognosi e ratti campagnoli vengono legati ai guardrail delle autostrade e abbandonati, proprio come succede ai cani italiani.


I quokka se la ridono sotto i baffi, guadagnandosi a pieno titolo la fama di animali più felici al mondo.


Del resto, come dare loro torto? In fondo tutti noi siamo, prima o poi, a rischio estinzione, ma non per questo rinunciamo ad acquistare LA TAMPA e a ridere allegramente leggendo i suoi articoli.

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M & M & M imbeccated by Kristinen - ACC (SETTEMBRE 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

Un bipede in fase di estinzione

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Una rara immagine di lato B di QUOKKANE

Continua...

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