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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

PANETTONE CONTRO PANDORO: IL RITORNO

Negli ultimi anni c'è stata una contrazione nelle vendite di panettone e pandoro, i dolci tradizionali delle feste natalizie. Colpa del Covid e della guerra in Ucraina? Certamente. Non c'è nessuna delle nostre disgrazie che non sia possibile attribuire a quei due eventi.


Così, nonostante le martellanti pubblicità, dove tutti sono incredibilmente belli, perdutamente buoni, e inspiegabilmente felici intorno a uno scintillante pan... (il lettore scelga se ettone o doro), il consumo dei due prodotti si era fortemente ridotto. E questa riduzione riguardava sia i "modelli base", sia le numerosissime varianti, sempre più fantasiose: dal panettone alla manna siciliana, al pandoro con miele delle api del Kangaroo, passando per il caramellato al sale dell'Himalaya.


Invece, quest'anno si assiste alla riscossa dei due dolci tradizionali italiani, sempre in competizione fra loro, ma ancora sul podio dei più venduti al mondo. Grazie ad alcune iniziative le vendite si sono impennate (con rispettose pernacchie a chi sostiene la superiorità del Christmas Pudding).


Un famoso produttore ha avuto l'idea geniale di far sponsorizzare il proprio pandoro da una giovane influencer, bella e famosa, capace di convincere milioni di follower che parte del ricavato della vendita sarebbe stato destinato in beneficienza. La beneficienza, si sa, è ancora un elemento che apre i cuori (e i portafogli), specie a Natale.


Poi, però, la bella fiaba ha preso una brutta piega. Senza entrare in complicati dettagli, possiamo dire che in qualche modo il lupo, travestito da Agente delle Entrate, è piombato sui pandoro con tutto il suo branco di controllori: la bella e buona Cenerentola è stata trasformata in una brutta sorellastra piagnucolosa, e il Re dei Pandoro è stato costretto a pagare tante sonore monete di pandoro zecchino.


Tuttavia, la triste vicenda - della quale si è parlato alla nausea - invece di affossare definitivamente il mercato come ci si poteva aspettare, ha destato l'interesse dei consumatori, facendo risalire i grafici dei ricavi.


Anche per quanto riguarda il Panettone ci sono state iniziative che, a dispetto della loro stranezza al limite dell'idiozia, hanno riacceso l'interesse dei consumatori. A Torino, per esempio, è stato creato il panettone più prezioso al mondo: cinque chilogrammi di impasto allo zafferano e cioccolato fondente, ricoperto da una sfoglia d'oro da 22 carati, e da diamanti incastonati alla base, in numero variabile secondo ordinazione. Si dice che siano andati via come il pane, anzi, come il panettone. Uno è stato acquistato da un magnate russo, al prezzo di mezzo milione di euro, e un altro da un miliardario indiano, che l'ha regalato alla nipote per le nozze, pagandolo 700mila euro.


Sì, anche a noi sembrano un po' cari: chissà, forse, aspettando dopo l'Epifania, avrebbero potuto approfittare delle offerte tre per due. Per non parlare del rischio di mordere uno dei diamanti, pietra che si colloca al livello più alto nella scala delle durezze dei minerali. Ma che cosa importa: il valore di uno solo di quei diamanti copre ampiamente le spese del più costoso dei dentisti.


Qualche problemino potrebbe insorgere solo se, per errore, se ne ingoiasse uno: si trascorrerebbero i successivi giorni di festa seduti sul vasino, per essere certi di recuperarlo.


Ma al di là degli aspetti stravaganti, e della facile ironia, ci fa molto piacere che due prodotti della più antica tradizione Made in Italy siano tornati sulle nostre tavole, e che addirittura ci si metta in coda per acquistarli nelle pasticcerie più antiche e rinomate.


E siamo felici che siano consumati anche a scuola, come dessert nelle mense, e durante le festicciole prefestive, senza preoccuparsi di chiamarli con un altro nome per non offendere i bambini stranieri, abituati a dolci natalizi diversi.


Perché, va detto, Gesù sostituito con cucù suona blasfemo persino alle orecchie degli atei.

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Stefania Marello - ACC

Panettone ricco

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Panettone indigente

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Pandoro indigesto

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