Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
ALPINISTA COMPIE UN’IMPRESA E VIENE SANZIONATO DAL FISCO
Un alpinista vicentino, residente nel piccolo comune di Fandonia Valdastico, è riuscito a scalare per la prima volta la cima di Guardanalto Vicentino.
Si tratta di un vero e proprio evento, non tanto per la difficoltà del percorso, quanto perché nessun arrampicatore ci aveva mai pensato prima.
La mancanza di rifiuti sulla vetta certifica senza ombra di dubbio che nessun essere umano aveva raggiunto la cima più alta del complesso montuoso.
Il Sindaco di Fandonia ha consegnato all’alpinista, di cui non sono state rese note le generalità ma chiameremo con nome di fantasia Rinaldo, il moschettone d’oro, riconoscimento conferito a chi si è particolarmente contraddistinto per le proprie capacità da rocciatore. L’assessore alle scalate alpine e bancarie ha definito la sua spedizione in solitaria, una vera e propria impresa.
Immediatamente sono intervenuti gli ispettori della locale Agenzia delle Entrate per i rilievi del caso e gli hanno elevato contravvenzioni per realizzazione impresa abusiva.
In particolare gli contestano l’omissione di:
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apertura partita IVA;
iscrizione al Registro delle Imprese;
comunicazione atti alla Camera di Commercio;
invio della dichiarazione di Inizio Attività al comune.
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In pratica al povero Rinaldo non resterà che pagare una sanzione complessiva di circa dodicimila euro, compiendo così un’altra storica impresa: essere il primo multato senza aver aperto un’azienda.
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Paul Rice – ACC
INFLUENCER CHIEDE DI PAGARE UN CAFFÈ TRENTA EURO
Cosa non si farebbe per un po’ di visibilità sul web? Parlarne bene, parlarne male, purché se ne parli, e che aumentino i follower.
Il noto influencer Tardoc, conosciuto in tutto il quartiere per le sue singolari trovate che lo hanno portato alla ribalta del web e sulle prime pagine dei social, seguito su Tik Tok da innumerevoli amici e parenti, ha fatto parlare di sé per l’ennesima volta.
Si è recato al Bar Laterale di Brevigliasco (ubicato in posizione decentrata rispetto al Bar Centrale) e ha ordinato un caffè con l’intento di pubblicare lo scontrino sui propri profili social.
Con sommo dispiacere ha avuto l’amara sorpresa di vedersi addebitare un euro e trenta per un decaffeinato macchiato caldo. Troppo poco per generare una protesta che potesse far presa sugli innumerevoli follower.
Così l’influencer ha protestato in maniera piuttosto marcata col titolare del bar, a tal punto che sono dovuti intervenire i soci della bocciofila (purtroppo le forze dell’ordine della locale stazione il martedì sono chiusi per turno di riposo).
Alla fine, grazie all’esperienza del bocciatore di prima, giunto sul posto poco dopo, è tornata la calma ed è stato raggiunto un compromesso storico: il tardoc avrebbe offerto il caffè a tutti pagando con uno scontrino cumulativo di ben trentun euro, pubblicabile sui social.
Il conto sarebbe stato in realtà di trenta euro ma il barista, preso dall’euforia per l’incasso inaspettato, ha esclamato: “Abbiamo calcolato trenta, facciamo trentuno”.
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Paul Rice – ACC
Al Bar Laterale un bombolone alla crema e un caffè costano meno di tre euro, ma il cappuccino con litografia d’autore può rappresentare un vero salasso.
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Gli scaltri baristi, grazie al loro spirito del buon samaritano, sono disponibili ad andare incontro al Tardoc e a tutti gli aspiranti “tardoc”, impegnandosi a far pagare i caffè anche cinquanta euro l’uno, il giusto prezzo per una buona visibilità.
AVVOCATO SPENDE UNA FORTUNA ALLE CORSE DEI CAVILLI
Un noto legale di Burlate sul Serio, tutti i fine settimana si recava al cavillodromo locale dove scommetteva ingenti somme sulle corse dei cavilli.
Su incarico del G.I.P. (Guastafeste Indagatore Professionista), gli inquirenti, hanno raccolto prove sufficienti ad avviare un’azione disciplinare di fronte al G.U.P. (Giocatore Ultra Prodigo), per stabilire l’entità del danno economico.
Sembra che l’avvocato, un giovane settantaduenne, prelevasse direttamente dal proprio conto le somme in contanti per puntare tutto su queste curiose gare.
Le corse ai cavilli sono una delle innumerevoli trovate nate sulla falsariga del fantacalcio. In questo caso totalizzano punti, e vincono la “corsa”, i cavilli che hanno condizionato favorevolmente le sentenze della settimana.
È possibile recarsi al cavillodromo comunale il sabato per assistere di persona alla competizione ed effettuare puntate scommettendo sulla vittoria dei cavilli preferiti (i famosi cavilli di battaglia).
Il principe del foro, così noto da rendere superflua la citazione delle proprie generalità, ha negato e respinto ogni addebito, ma pare che una telecamera di insicurezza lo abbia ripreso proprio mentre era intento a tifare per il proprio “appiglio legale”.
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Paul Rice – ACC
Il fotogramma che inchioda l’avvocato: lo potete chiaramente vedere quasi al centro dell’immagine.
TASSE DI SUCCESSIONE ANCHE SULLE MALATTIE EREDITARIE
Il governo ha promesso che non avrebbe aumentato la tassazione ai cittadini. Del resto, fra imposte, IVA, tasse di ogni genere, accise e gabelle fantasiose, gli onesti lavoratori sono sempre più tartassati. Essi devono provvedere sia allo Stato, sia al mantenimento della propria famiglia e, spesso, lavorare e produrre al massimo delle proprie capacità, non è sufficiente a colmare il vuoto lasciato dal debito pubblico.
Ma laddove non si possono aumentare le tassazioni oltre i limiti del buon senso, al nobile scopo di sovvenzionare guerre e transizione green, è sempre possibile ideare nuove imposizioni fiscali.
Il governo ombra di Brevigliasco sta infatti pensando di introdurre una tassa di successione sulle malattie ereditarie. Si tratta si un settore sinora ignorato, in grado di dare ampio respiro alle casse dello Stato.
Del resto, ogni patologia di carattere familiare, comporta spese per la sanità che accompagneranno a vita l’erede designato.
D’ora in poi, ricevere la convocazione da un notaio per un’eredità ricevuta dal classico “zio d’America”, non sarà accolta in maniera positiva così come siamo da sempre abituati, ma potrebbe nascondere pericolose insidie di carattere fiscale, oltre che potenzialmente dannose per la salute.
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Paul Rice – ACC
Un notaio-medico, in grado di valutare la provenienza delle patologie.
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I legittimi eredi del direttore del Louvre: qualora avessero ereditato qualche insolito disturbo, verrebbero letteralmente tar-tassati.
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Ispettrice dell’agenzia delle entrate verifica una possibile omissione nella dichiarazione di successione
ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI: ESERCIZI DI STILE
Lei si chiamava Dovizia, un nome assai particolare, ma consono al suo carattere, che la vedeva descrivere ogni cosa le accadesse, con minuziosità̀ quasi pistina.
Lui masticava un ramoscello di liquirizia, affidandogli l'arduo compito di soddisfare quella dannosa abitudine coltivata con dovizia che ancor la sigaretta tra le labbra gli facea agognare.
Fu arduo smettere, per di più repentino di quel becero vizio inviso alla donna amata, ma recondita era la speranza che nel suo destino lo stratagemma valesse la meta sì desiderata.
La panacea d'ogni suo soffrir d'amore si trovava recondita e furtiva sol nella sua mente, ma la brama di chetare il proprio cuore lo portò cocciuto a vessare il cerebro indisponente.
Pur di vincere la disputa, con le cervella s'avventurò, tra sé e sé, in eloquio sagace, al fine di convincere l'inconscio e la donzella che la vittoria era vicina, con l'aiuto d'indole pugnace.
Egli non sapea però che i cerulei occhi della fanciulla brillavan per altro uomo a lei più consono e agiato, mostrandosi così venale, sciocca e un po' fasulla, tant'è che giunta al culmine la storia, si ritrovò spiazzato.
Quale ghiribizzo le era scorso d'un tratto per la testa, chi potea esser l'artefice di tal nefando abominio, un becero personaggio uscito dal ciarpame di qualche festa, o forse uno zotico fra i tanti dai capelli color del minio?
Ineffabile, lei si presentò, e con parlar forbito gli presentò testè il canuto e bislacco compagno, quindi con un gesto blando gli diede il benservito, lasciandolo nel bailamme e col bisogno d'andare in bagno.
Cercando di raccoglier la vaghezza dei suoi pensieri, madido di sudore, cercò l'oblio dentro a un igienico servizio. In quell'angusto e ameno spazio provò a tornare a ieri. Forse è stato per un cavillo, pensò guardando l'orifizio.
Il cielo, non più terso, s'era nel frattempo fatto uggioso, e si ritrovò tra le mani a maneggiar una duttile cartina. Al diavolo quella stupida accozzaglia, e il tipo tedioso.
Ghiotto son di tabacco, e torno a farmi una fumatina.
La composizione “poetica” è stata scritta con l’obbligo di avere un senso compiuto e contenere i 50 vocaboli di seguito elencati.
Spero di non aver fatto dimenticanze, se mi sbalio mi corigerete.
1. Zotico 2. Uggioso 3. Artefice 4. Oblio 5. Abominio 6. Arduo 7. Duttile 8. Ameno 9. Bislacco 10. Ciarpame 11. Accozzaglia 12. Blaterare 13. Becero 14. Ineffabile 15. Angusto 16. Consono 17. Nefando 18. Terso 19. Ebbro 20. Vaghezza 21. Culmine 22. Blando 23. Ceruleo 24. Recondito 25. Dovizia 26. Brama 27. Panacea 28. Vessare 29. Venale 30. Indole 31. Repentino 32. Ghiribizzo 33. Bailamme 34. Cavillo 35. Forbito 36. Disputa 37. Sagace 38. Furtivo 39. Agognare 40. Intonso 41. Agiato 42. Tedio 43. Caterva 44. Ghiotto 45. Stratagemma 46. Cocciuto 47. Eloquio 48. Madido 49. Canuto 50. Flebile.
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Il Dittatore Franco Cannavò
LA TAMPA 2419 del 2014
Franco Cannavò declama il componimento poetico ai Nonni
IL PARCHEGGIO POCO PARCO E MOLTO PEGGIO
Sarà capitato a tutti di osservare, in un parcheggio, auto posteggiate in maniera assai discutibile. Il termine scientifico per definire questa orrenda pratica tipicamente italiana, è ovviamente derivato dal latino: “ad minchiam”.
Grazie a uno studio dell’Accademia dei Cinque Cereali è emerso che si tratterebbe di una vera e propria patologia, che si suddivide in due distinte sindromi: quella dell’incivile buono e quella dell’arrogante cattivo.
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Sindrome dell’incivile buono
Solitamente le persone colpite da questa disfunzione tendono a ignorare che esistono altri automobilisti e altri utenti o consumatori, pertanto, parcheggiano possibilmente davanti all’ingresso dei locali o dei centri commerciali per essere più comodi a caricare la spesa e gli oggetti acquistati.
Questo comportamento finisce per danneggiare la collettività, a fronte di un vantaggio per se stessi.
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Sindrome dell’arrogante cattivo
Si tratta di un disturbo a doppio effetto: chi ne è colpito crea problemi a se stesso e al prossimo.
Quando un cliente tenta di evitare le persone colpite dalla sindrome dell’incivile buono, la soluzione ottimale è lasciare l’auto il più lontano possibile dalle via di accesso, in un settore di parcheggio completamente sgombro e deserto. Grazie a questo semplice accorgimento è probabile che il proprio veicolo non venga danneggiata da automobilisti poco pratici con le manovre in aree ristrette.
Nonostante sia necessario camminare spingendo un pesante carrello della spesa, o trasportando ingombra di sporte, il metodo funziona perfettamente. Funziona se non ci si imbatte in individui colpiti dalla sindrome dell’arrogante cattivo.
Questi personaggi tendono a parcheggiare l’auto a pochi centimetri dall’unica vettura del cliente previdente, colui che aveva fatto il possibile per mettere il proprio mezzo in sicurezza ben lontano dalla calca.
A questo punto il cosidetto “previdente” si rende conto che, per quanto si possano prendere precauzioni, c’è sempre chi riesce a creare problemi oltre ogni ragionevole catastrofica previsione.
A quel punto non gli resterà che caricare la spesa con enorme difficoltà e prestare la massima attenzione a non rigare la propria auto e quella dell’arrogante cattivo, soprattutto quando lascerà il parcheggio per fare ritorno a casa.
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Paul Rice – ACC
Sindrome dell’incivile buono:
nei pressi degli ingressi ai supermercati le auto vengono ammassate senza remore…
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…mentre a una trentina di metri di distanza il parcheggio è completamente vuoto.
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Sindrome dell’arrogante cattivo:
chi invece, per essere tranquillo, posteggia a trecento metri, puntualmente si ritrova un’auto a pochi centimetri di distanza.
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Sistema che permette di parcheggiare in maniera equidistante dal centro.
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Anche i ciclisti possono soffrire di arroganza cattiva.
CARTELLE ESATTORIALI A NOVECENTOMILA BIMBI: DOVRANNO PAGARE LE TASSE PER I GIOCHI DI SOCIETÀ
Brevigliasco. L’Agenzia delle Entrate cittadina, in applicazione di una recente circolare interna, ha emesso novecentoduemilatrecentosedici cartelle esattoriali, dirette ad altrettanti bambini in età compresa fra i nove e i tredici anni per il pagamento di tasse societarie dovute al fisco nell’ultimo triennio.
Secondo l’interpretazione del manutentore addetto al climatizzatore della sede locale, sarebbe corretto tassare i giochi di società esattamente come avviene per le imprese e per le aziende. Da qui la necessità di redigere un’apposita circolare per procedere con gli accertamenti del caso e il recupero delle imposte dovute.
Secondo le stime, grazie a IRES e IRAP applicate correttamente ai giochi di società, l’introito per le casse dello stato al netto degli interessi di mora, sfiorerebbe la considerevole cifra di 1,2 miliardi.
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Paul Rice - ACC
Per i giochi di contrattazione finanziaria e immobiliare si valuta l’applicazione di imposte come IMU, tassa di soggiorno e plusvalenza.
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Districarsi in questo ginepraio di tasse è un vero e proprio rompicapo
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Al primo accertamento dell’Agenzia delle Entrate sarà possibile giocare il jolly
18 AGOSTO: AUGURI A FRANCO CANNAVÒ
Oggi l’eclettico e geniale direttore-dittatore avrebbe compiuto 67 anni ma, nonostante il meritato raggiungimento dell’età pensionabile, se fosse ancora tra noi, l’Accademia dei Cinque Cereali non avrebbe mai avallato il suo ritiro.
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Trovinasse, 31 agosto 2014.
Sono trascorsi dieci anni dall’ultimo incontro con Franco.
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SPALLATA DEFINITIVA A BIG PHARMA? GLI SCALTRI BARISTI BREVETTANO LATTE E GRAPPA
Nessuno ci aveva mai fatto caso, loro sì! L’antico rimedio dei nonni non era mai stato brevettato, né tantomeno approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco.
Si tratta del famoso “latte e grappa”, rimedio universale contro ogni patologia compresa tra il semplice raffreddore e la febbre gialla.
Secondo la leggenda questo potente e infallibile preparato sarebbe nato dall’ingegno delle nonne che utilizzarono il latte, e dalla creatività dei nonni nell’aggiungere il portentoso distillato di vinaccia che custodivano gelosamente in cantina.
A seconda del tipo di disturbo, è sufficiente agire sulla percentuale di grappa per ottenere risultati soddisfacenti in pochi giorni.
Hanno approfittato di questa antica ricetta gli scaltri baristi, depositando presso AIFA ed EMA il brevetto e facendo approvare il portentoso preparato in tempi record.
Per testare il “latte e grappa” pare abbiamo utilizzato il metodo cosiddetto “doppio cieco”, dove il cliente bendato paga e i baristi, anch’essi bendati, ricevono i soldi; a questo punto nessuno può dire di aver assistito al pagamento della consumazione e l’operazione si ripete “n” volte, finché l’avventore non ha terminato i soldi.
Secondo le malelingue, probabilmente ingaggiate da Big Pharma, si tratterebbe solo di un’operazione di marketing per spillare soldi ai frequentatori del bar, ma i test al bancone confermerebbero che, chi più spende più guarisce.
Nel frattempo le azioni delle principali case farmaceutiche stanno letteralmente crollando a picco e ai nostri scaltri baristi rimane il rimpianto di non aver quotato in borsa il Coffe Corner prima di avviare questa sensazionale operazione.
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Paul Rice - ACC
Oltre al latte e alla grappa, vi è un ingrediente segreto, così segreto che neppure loro pare sappiano di cosa si tratti.
VAMPIRO VEGANO NON CAVA SANGUE DA UNA RAPA
Un’antica leggenda narra le gesta del vampiro vegano meglio conosciuto come il Conte Taccola.
Secondo la narrazione, questo curioso personaggio, si aggirerebbe per le campagne di Brevigliasco da almeno tre secoli. Dopo una lunga vita passata a succhiare sangue alle giovani fanciulle del cuneese, ma soprattutto dopo aver perso i canini, ha compreso l’importanza di eliminare dalla propria dieta cibi di origine animale, diventando dapprima vegetariano e, ultimamente, vegano.
Il Conte Taccola, pare che viva rinchiuso in una cassa di frutta dalla quale uscirebbe solo nel periodo e negli orari dedicati ai raccolti nei campi agricoli alla spasmodica ricerca di verdure a cui spillare i liquidi grazie all’ausilio di un estrattore di ultima generazione a tre velocità.
In effetti le dentiere per vampiri vegani non sono ancora state realizzate e il nostro eroe si è reinventato per necessità.
Purtroppo sembrerebbe che poche verdure siano adatte al mantenimento di una dieta bilanciata e faticherebbe a nutrirsi correttamente, sopratutto con verdure come le rape, dalle quali, non solo è impossibile cavarne sangue, ma è altrettanto difficoltoso estrarre qualsiasi sostanza in forma liquida.
La leggenda, come ogni leggenda che si rispetti, non svela come andrà a finire, tuttavia, la sensazione è che il nostro Conte Taccola, riuscirà a convivere con le sue scelte alimentari nei secoli a venire.
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Paul Rice - ACC
La Contessa Cipollina, moglie del Taccola.
LA SINDROME DEL NONNO VIGILE
Le forze dell’ordine sono sottorganico e non sempre riescono a intervenire in caso di emergenza. A maggior ragione non sono in grado di coprire incarichi di ordinaria amministrazione.
L’assistenza sui passaggi pedonali all’ingresso e all’uscita degli studenti delle scuole primarie è un servizio fondamentale per la comunità, poiché garantisce la sicurezza degli alunni.
Vista la carenza di agenti di polizia locale, il sindaco del paese incarica pensionati che, volontariamente e gratuitamente, muniti di apposita paletta, si prestano a dirigere il traffico davanti agli istituti scolastici garantendo l’incolumità dei propri nipoti e dei loro compagni di classe.
Il P.U. (Pensionato Ufficiale) incaricato dal rappresentante delle istituzioni, quando si trova nel pieno dell’esercizio delle proprie funzioni, puntualmente viene irrimediabilmente colpito dalla cosiddetta “sindrome del nonno vigile”.
In pratica, l’anziano con la paletta in mano, si trasforma in una specie di supereroe che immancabilmente deve fermare il maggior numero di auto, anche se non strettamente necessario, finendo per generare blocchi al traffico e ingorghi che altrimenti non si formerebbero.
Ad esempio, se un’auto si trovasse a venti metri dal passaggio pedonale e lo studentello a oltre cento metri, il nonno vigile, prontamente, fermerebbe l’auto per permettere al pargolo di superare l’attraversamento pedonale in tutta sicurezza. All’automobilista non resta che imprecare e attendere per tre o quattro minuti l’arrivo del ragazzino, soccombendo passivamente davanti all’autorità del pensionato che può dare sfogo alla propria autorevolezza. E nel frattempo la coda che si forma arriva al precedente incrocio con inevitabili ricadute sulla statale a scorrimento veloce.
Si tratta di una sindrome da potere acquisito che colpirebbe chiunque. Del resto, chi non avrebbe mai sognato di possedere una paletta per poter fermare o dirigere il traffico a piacimento dando sfoggio della propria autorità delegata?
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Paul Rice – ACC
Palette “doppio uso”: dopo il servizio mattutino davanti alla scuola, il nonno vigile, può rientrare ad aiutare la moglie nelle pulizie di casa; all’uscita del doposcuola pomeridiano, può andare a giocare sulla sabbia con il nipotino.
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Nonno vigile del fuoco: la bombola dell’ossigeno non serve per sopravvivere ai fumi dell’incendio, ma è un presidio medico prescritto dallo pneumologo che lo ha in cura per un fastidioso enfisema polmonare.
GLI SCALTRI BARISTI E I PAGAMENTI ANALOGICI COL TELEFONO
Per l’ennesima volta gli Scaltri Baristi ingaggiano una battaglia contro i mulini a vento.
Secondo le malelingue in realtà si tratterebbe della solita trovata per portare il grano al proprio mulino e, con grano, non si intende il cereale, bensì qualcosa di più... liquido.
In questo caso avrebbero ideato il modo di lottare contro il sistema bancario che incoraggia l’uso di moneta digitale che sempre più sta sostituendo il contante, anche nelle piccole transazioni.
I due hanno progettato una modifica in grado di estrarre banconote vere da un qualunque telefono, dando così la sensazione di utilizzare la moderna tecnologia per pagare le consumazioni al bar utilizzando il vecchio denaro “analogico”.
Il metodo funziona. Infatti, sin dalle prime luci dell’alba, gli avventori si assiepano davanti al bar per provare il nuovo metodo di pagamento.
Naturalmente i nostri scaltri eroi hanno pensato a tutto, anche al rispetto della legge della conservazione di Lavoisier, secondo la quale “in natura nulla si crea e nulla si distrugge”, poiché se prima il cliente non mette i contanti nel telefono, non può effettuare un pagamento. E ancora “tutto si trasforma”, infatti, trasformano le loro colazioni e i loro aperitivi in denaro sonante.
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Paul Rice – ACC
Un avventore preferisce restare anonimo mentre paga il conto.
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Attraverso questo link è possibile visionare la precedente battaglia per il gas degli scaltri baristi: https://bit.ly/3Wf7FxE
LA SEDIA ELETTRICA POTREBBE ESSERE SOSTITUITA DA QUELLA SCOPPIO
La dinamite fu brevettata nel 1867 da Alfred Nobel, noto per aver inventato anche un famoso Premio, la cui evoluzione ha portato ai concorsi a premi dell’era moderna.
La sedia elettrica fu introdotta negli stati Uniti una ventina di anni dopo e, da subito, parve come un’ottima soluzione a basso impatto ambientale.
Sempre in quegli anni veniva progettato e sviluppato il motore a scoppio ma, eseguire le condanne a morte con questo dispositivo meccanico, sarebbe stato pregiudizievole per la salute del condannato, poiché avrebbe respirato le esalazioni tossiche e la marmitta catalitica, all’epoca, non era ancora stata inventata.
Così per quasi un secolo e mezzo è stata utilizzata la sedia elettrica in parecchi stati della federazione americana.
Ma ora, che il settore automotive sta facendo un repentino cambio di direzione passando dal motore endotermico a quello elettrico, considerando che numerose associazioni si battono con forza per l’abolizione della sedia elettrica, la giustizia potrebbe effettuare una giravolta e passare dalla sedia elettrica a quella a scoppio.
Si tratterebbe di sperimentare nuovi metodi per eseguire le condanne a morte senza inutile spreco di energia elettrica, ormai diventato bene preziosissimo.
L’unico inconveniente è che la “sedia a scoppio” non è fonte di energia rinnovabile, pertanto, occorre necessariamente il nulla osta preventivo dei ministeri competenti.
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Paul Rice – ACC
Prototipo di sedia a scoppio modello “one shot”.
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Prototipo di sedia a “motore a scoppio”.
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Sedia a turbina, motore più rumoroso e inquinante, ma a elevata efficienza.
SIM SALAMIN
L’Accademia dei Cinque Cereali da tempo si sta occupando dell’annoso problema delle intolleranze alimentari e, in particolare, di quella al lattosio.
Sembrerà paradossale, a dispetto del nome, il lattosio non si trova solo nei prodotti caseari, ma è presente anche in altri innumerevoli cibi processati dove funge da conservante.
Rimuoverlo da tutti gli alimenti preparati industrialmente è una vera lotta ai mulini a vento, l’unica soluzione sembrerebbe quella di ricorrere alle pratiche più o meno occulte, poiché per eliminarlo completamente occorrerebbe un vero e proprio miracolo o, se atei, una magia.
Per questo motivo l’ACC ha deciso di rivolgersi a un mentalista prestidigitatore specializzato in alimentazione insana, agliosa, oleosa, e chi più ne ha più ne olezza.
Siccome il Mago di Oz è al momento impegnato in altre pratiche, la scelta è andata al meno noto Mago Gi.oZ che ha risolto il problema lasciando tutti di stucco. Per la dimostrazione ha utilizzato due cacciatorini, facendo sparire anche la più piccola traccia di lattosio in un battibaleno.
Non solo di magia l’uomo di nutre, tuttavia è inspiegabile il fenomeno secondo cui il colesterolo contenuto negli insaccati scomparsi sia uguale a quello acquisito dal Mago Gi.oZ subito dopo l’esperimento. Lui sostiene che si tratti del principio di conservazione della materia ma, in tal caso, la scienza non sarebbe in grado si spiegare la sparizione dei salamini.
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Paul Rice – ACC
L’imposizione delle mani…
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…e la mossa del prestidigitatore con sparizione del lattosio sotto gli occhi increduli dei presenti.
NEBBIA O NEBBIOLO?
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Quando la nonna guarda dalla finestra e vede così
i casi sono due:
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1 - fuori c'è la nebbia
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oppure
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2 - a tavola c'era un buon nebbiolo
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LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.
Nonna Abeffarda (DICEMBRE 2016)
PIGNORATE LE ARMI A ZELENSKY
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25 aprile 2042.
A oltre vent’anni dello scoppio della guerra in Ucraina, la situazione è ancora invariata, con il sostanziale costante risultato di parità fra l’armata rossa e l’esercito del resto del mondo.
L’Italia ha intrapreso un’azione legale facendo porre sotto sequestro le armi inviate nel corso del conflitto.
Zelensky, ora al suo sesto mandato consecutivo, quando accettò l’aiuto del governo italiano, firmò un contratto di fornitura armi senza leggere le clausole accessorie che prevedevano il rimborso del costo degli armamenti.
Si trattava della collaudata formula: “Compri l’artiglieria oggi e inizi a pagarla a Natale 2040”.
Il presidente ucraino, che da anni non riceve più aiuti dall’occidente, trovandosi in ristrettezze economiche, per l’ennesima volta ha saltato la rata, costringendo il Ministero della Difesa italiano a fare ricorso al tribunale di Brevigliasco il quale ha disposto l’immediato pignoramento delle armi e la successiva vendita all’asta delle armi confiscate.
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Paul Rice – ACC
Carro armato bloccato con ganascia modello Brevigliasco 1998.
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Anche i rotori degli elicotteri militari sono stati immobilizzati per impedire di far prendere il volo ai beni sequestrati.
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I primi autocarri partono in direzione Fandonia Valdastico, con destinazione deposito comunale, trasportando i mezzi corazzati per la successiva vendita all’asta giudiziaria.
Dal nostro inviato a Madonna degli Indecisi
RESTA CHIUSO NEL SUPERMERCATO LA VIGILIA DI NATALE PERCHÉ NON RIESCE A DECIDERE QUALE PANETTONE COMPRARE
Dal nostro inviato a Madonna degli Indecisi
Sin dal mattino della vigilia un uomo era stato visto da alcuni testimoni aggirarsi con aria smarrita tra le corsie dei dolci natalizi dell'Iperscoop.
Pare che, in stato di grande agitazione, mettesse e togliesse dal carrello panettoni e pandoro di diverse marche e dimensioni, bassi, alti, di media altezza, dietetici, tradizionali, farciti, senza glutine, con dolcificante, senza olio di palma, con olio di ricino, con o senza canditi, con o senza uvetta, cioccolato, crema, pistacchi, olive ecc. ecc.
L'uomo è stato liberato dalle forze dell'ordine soltanto il giorno di Santo Stefano e trasportato in ambulanza al reparto psichiatrico del vicino ospedale, in stato confusionale e con una grave forma di iperglicemia: si era nutrito per due giorni di solo panettone.
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D.ssa Stephanié Hop-là – ACC (NATALE 2016)
LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.
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UNA SCELTA DIFFICILE
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
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