Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI: ESERCIZI DI STILE
Lei si chiamava Dovizia, un nome assai particolare, ma consono al suo carattere, che la vedeva descrivere ogni cosa le accadesse, con minuziosità̀ quasi pistina.
Lui masticava un ramoscello di liquirizia, affidandogli l'arduo compito di soddisfare quella dannosa abitudine coltivata con dovizia che ancor la sigaretta tra le labbra gli facea agognare.
Fu arduo smettere, per di più repentino di quel becero vizio inviso alla donna amata, ma recondita era la speranza che nel suo destino lo stratagemma valesse la meta sì desiderata.
La panacea d'ogni suo soffrir d'amore si trovava recondita e furtiva sol nella sua mente, ma la brama di chetare il proprio cuore lo portò cocciuto a vessare il cerebro indisponente.
Pur di vincere la disputa, con le cervella s'avventurò, tra sé e sé, in eloquio sagace, al fine di convincere l'inconscio e la donzella che la vittoria era vicina, con l'aiuto d'indole pugnace.
Egli non sapea però che i cerulei occhi della fanciulla brillavan per altro uomo a lei più consono e agiato, mostrandosi così venale, sciocca e un po' fasulla, tant'è che giunta al culmine la storia, si ritrovò spiazzato.
Quale ghiribizzo le era scorso d'un tratto per la testa, chi potea esser l'artefice di tal nefando abominio, un becero personaggio uscito dal ciarpame di qualche festa, o forse uno zotico fra i tanti dai capelli color del minio?
Ineffabile, lei si presentò, e con parlar forbito gli presentò testè il canuto e bislacco compagno, quindi con un gesto blando gli diede il benservito, lasciandolo nel bailamme e col bisogno d'andare in bagno.
Cercando di raccoglier la vaghezza dei suoi pensieri, madido di sudore, cercò l'oblio dentro a un igienico servizio. In quell'angusto e ameno spazio provò a tornare a ieri. Forse è stato per un cavillo, pensò guardando l'orifizio.
Il cielo, non più terso, s'era nel frattempo fatto uggioso, e si ritrovò tra le mani a maneggiar una duttile cartina. Al diavolo quella stupida accozzaglia, e il tipo tedioso.
Ghiotto son di tabacco, e torno a farmi una fumatina.
La composizione “poetica” è stata scritta con l’obbligo di avere un senso compiuto e contenere i 50 vocaboli di seguito elencati.
Spero di non aver fatto dimenticanze, se mi sbalio mi corigerete.
1. Zotico 2. Uggioso 3. Artefice 4. Oblio 5. Abominio 6. Arduo 7. Duttile 8. Ameno 9. Bislacco 10. Ciarpame 11. Accozzaglia 12. Blaterare 13. Becero 14. Ineffabile 15. Angusto 16. Consono 17. Nefando 18. Terso 19. Ebbro 20. Vaghezza 21. Culmine 22. Blando 23. Ceruleo 24. Recondito 25. Dovizia 26. Brama 27. Panacea 28. Vessare 29. Venale 30. Indole 31. Repentino 32. Ghiribizzo 33. Bailamme 34. Cavillo 35. Forbito 36. Disputa 37. Sagace 38. Furtivo 39. Agognare 40. Intonso 41. Agiato 42. Tedio 43. Caterva 44. Ghiotto 45. Stratagemma 46. Cocciuto 47. Eloquio 48. Madido 49. Canuto 50. Flebile.
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Il Dittatore Franco Cannavò
LA TAMPA 2419 del 2014
Franco Cannavò declama il componimento poetico ai Nonni
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