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Brevigliasco, XXX/XI/MMCLI.

Sono trascorsi C anni dall'entrata in vigore della legge legge n° CXC del XXII/XI/MMLI che prevede l'eliminazione dei numeri arabi.

Ricordiamo che la norma, fortemente voluta dal XIV polo, votata in parlamento e approvata con il LXXII% dei voti a favore, ha abrogato l'uso dei numeri arabi.

In un I tempo si è pensato di realizzare un'apposita numerazione con caratteri creati ad hoc, ma II gli esperti l'interpretazione da parte di III sarebbe stata assai complessa.

Si è così deciso di ripristinare gli antichi numeri romani.

L'unico inconveniente è stata la sparizione dei numeri zero, cosa che ha generato preoccupazione soprattutto nel campo informatico: ricordiamo che i numeri zero e I (che formavano i bit) sono stati sostituiti dai soli numeri I, i famosi unibit, che hanno generato una certa confusione in fase di conversione.

Infatti, a causa della riduzione delle combinazioni nei bit, sono scomparsi i social network, le fotografie digitali sono tutte diventate in bianconero, i QR-Code sono diventati inutilizzabili, sparite le foto dei piatti scattate nei ristoranti, ecc.

Il solo genere musicale in formato mpIII sopravvissuto alla rivoluzione è il trap, ma soprattutto non si utilizza più da I sec. il denaro digitale, sono spariti bancomat e carte di credito.

Inspiegabile invece l'aumento dei prezzi dei supermercati passati dal classico IX/IC a XI,XI poiché tali numeri erano già disponibili; sorge il dubbio che qualcuno abbia approfittato di questo cambio epocale per rimettere in VI le proprie finanze.

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Paul Rice – Accademia dei V Cereali

A sinistra I vecchia foto a colori, scattata a inizio II millennio, quando il digitale utilizzava ancora i numeri I e zero. 

A destra una recente immagine elaborata con unibit.