Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
NUOVE PROSPETTIVE PER LA CURA DELLA CALVIZIE
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Gentilissima e sapientissima Accademia dei Cinque Cereali,
ho venticinque anni e sono afflitto da calvizie precoce. Ormai i capelli mi sono caduti tutti. In un primo momento ho cercato di reagire e trovare i lati positivi, come il fatto che si era risolto il problema della forfora e che assomigliavo a Maurizio Crozza, ma col tempo e con la caduta degli ultimi capelli, mi è caduto il mondo addosso e sono caduto in depressione.
Leggo sovente sui giornali le pubblicità del trapianto autologo di capelli, utilizzando cioé quelli ancora presenti in alcune aree della testa.
Ma se i tutti i capelli sono spariti esiste una soluzione alternativa alla parrucca?
Con i migliori saluti.
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Calvino Capatonda
Caro Calvino,
la calvizie maschile è una condizione sempre più diffusa. A tutti sarà capitato di osservare vecchie foto degli anni settanta: ciò che salta subito all'occhio sono le zazzere lunghe e folte dei ragazzi, oltre agli striminziti, orrendi pantaloni a zampa di elefante. Con i corsi e ricorsi della moda, le zampe di elefante son tornate, ma le zazzere purtroppo no. Sempre più uomini al di sotto dei trent'anni, come il nostro amico Calvino, hanno problemi di perdita di capelli, e poiché i riportini non piacciono più (ammesso che siano mai piaciuti a qualcuno) molti si radono completamente, come a dimostrare che non gliene importa nulla.
Se invece non ci si vuole rassegnare, esiste la possibilità, come scrive Calvino, di ricorrere al trapianto dei propri capelli. Nel caso non ce ne siano più, la scienza e soprattutto la fantasia possono sbizzarrirsi in varie ipotesi.
La prima è di utilizzare i peli. Sappiamo tutti quali sono le zone del corpo umano maggiormente ricche di peli, perciò sarà da quelle zone che verranno prelevati per i trapianti. Sull'esito estetico non si garantisce nulla, e nemmeno su quello olfattivo, almeno finché il pelo non sarà ben attecchito e ci si potrà permettere uno shampoo.
La seconda possibilità consiste nell'usare cellule staminali del capello, prelevate in gioventù, e congelate fino al momento del bisogno.
Un esempio di questa tecnica ci viene fornito dal famoso gruppo musicale "I cugini di Campagna": pare che i suoi componenti da giovani sfoggiassero le parrucche, e solo di recente si siano fatti trapiantare i capelli, ottenuti dal loro stesso DNA scongelato.
Se si volesse estendere a chiunque questa possibilità, si dovrà fare attenzione allo scandalo del DNA mitocondriale, alle denunce dei vari movimenti per la vita ed al traffico di bulbi piliferi, a vantaggio dei soliti noti: i politici e gli speculatori.
Molti giovani, disoccupati e indigenti, rischiano di essere truffati da trafficanti di capelli senza scrupoli che, dando nuovi significati all'espressione "carità pelosa", lucrano sulle loro chiome lasciandoli precocemente calvi, e senza prospettive nel futuro.
Terza ipotesi: sfruttando la tecnologia di stampa tridimensionale ci si potrebbe far tatuare i capelli sul cranio pelato, uno ad uno. Se si sopravvive al dolore e alle infezioni, il problema sarà risolto definitivamente. Soltanto in casi sfortunati i capelli tatuati potrebbero sbiadire, dando luogo ad una canizie precoce.
L'ultima ipotesi, ancora in fase di studio, è il metodo Trump, ecologico ed equo-solidale: quando il mais è al giusto punto di maturazione si raccolgono le cosiddette "barbe di pannocchia", si faranno poi tingere nella sfumatura preferita e acconciare dai migliori coiffeur. Al bisogno si faranno aderire al cranio con striscioline di scotch (attenzione: del tipo adesivo, non alcolico).
Ci auguriamo che questa risposta possa soddisfare il nostro Calvino e tutti i ragazzi afflitti da analogo problema.
Dottoressa Stephanie Hop-là
Dermatologa - Specializzata in trattamenti di lana caprina
LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.
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Ipotesi di trapianto barba-capelli ancora in fase sperimentale
I PENNARELLI SONO LAVABILI?
Cara Accademia,
un'importante azienda produttrice di pastelli e pennarelli per la scuola ha realizzato i PENNARELLI LAVABILI, e li ha lanciati sul mercato.
Il lancio è riuscito, tant'è che,
come si vede dalla foto, sono arrivati sulle bancarelle del mercato rionale che
frequento io.
La mia domanda è: come si devono
lavare i pennarelli lavabili? A mano o in lavatrice? Con o senza ammollo? Si può usare la
candeggina? E l'ammorbidente?
Con deferenza
Linda Matonta
Risposta dell'ACC
Cara Linda,
per poter rispondere alla tua domanda ci siamo rivolti al Laboratorio della ditta BioTardi & Megliochemai, dove tecnici specializzati in ogni tipo di lavaggio, smacchiatura e risciacquo, hanno realizzato numerose prove di lavaggio dei pennarelli, sia a mano, sia in lavatrice, sia a secco. Tutte le prove hanno avuto esito negativo, per numerosi problemi verificatesi durante gli esperimenti: i pennarelli durante la centrifuga si infilano nei buchi del cestello delle lavatrici, oppure, una volta asciutti, non sono più in grado di scrivere, oppure, se lavati a secco, si deformano per effetto dei vapori di trielina. L'ACC è giunta perciò a conclusione che i pennarelli NON sono lavabili e il cartello non è corretto: l'aggettivo lavabile si riferisce al segno tracciato dal pennarello (su stoffa, pelle umana, carta da parati eccetera) e non al pennarello medesimo.
Con i migliori saluti
dr.ssa Stèphanie Hop-là - ACC
AUTOSCUOLA FAI DA TE
Gent.ma ACCademia,
sono Guido Prudente da Acireale e scrivo per riportare a voi e ai vostri lettori la mia esperienza nel settore della motorizzazione civile e incivile.
Ho quasi cinquant’anni e ho preso la patente di guida quando ne avevo diciotto. Da allora sono cambiate parecchie cose: il Codice della Strada è stato aggiornato, c'è stato l’adeguamento alle norme europee, il traffico è drasticamente aumentato, la segnaletica ha subito modifiche nel tempo, hanno costruito rotonde alla francese, sostituendo gli incroci che terrorizzavano a morte i candidati all’esame di guida.
Ho pensato che un aggiornamento mi sarebbe stato utile. Purtroppo le autoscuole non offrono corsi a buon mercato, così ho deciso di osservare gli altri automobilisti e prendere nota dei più comuni comportamenti al volante.
Riporto qui, a beneficio dei lettori, le più importanti e interessanti norme che ho dedotto attraverso le mie osservazioni:
LIMITI DI VELOCITA’
Evidentemente i limiti di velocità non sono più espressi in chilometri all'ora, ma in metri al secondo. Per capirlo basta osservare le auto che sfrecciano sulle strade con limite dei 50.
AUTOSTRADE
Abrogata la norma che prevede di occupare la corsia libera più a destra.
Gli automobilisti che viaggiano a 90 Km/h devono occupare obbligatoriamente la corsia di sorpasso, e non lasciarla in ogni caso; neppure se un autoarticolato suona ripetutamente il potente clacson in segno di disapprovazione. In questi casi la velocità può essere ridotta fino a 70 Km/h senza spostarsi a destra.
PARCHEGGI
In caso di necessità, come ad esempio recarsi in farmacia o dal medico, è consentita la sosta in doppia fila e sugli attraversamenti pedonali, per il tempo strettamente necessario. Questi modi di parcheggiare diventano invece obbligatori nei casi di estrema necessità ed urgenza, come ad esempio recarsi dal parrucchiere, fare tappa dal giornalaio o dal tabaccaio, un aperitivo con gli amici, ecc. Senza limiti di tempo. Oggi è prevista anche la sosta breve in mezzo alla strada, per salutare un amico, guardare una vetrina, rispondere al cellulare o consultare una cartina stradale. Per queste soste brevi non è previsto nemmeno l'obbligo delle quattro frecce.
Nota: La cartina stradale è per chi non sa usare il navigatore satellitare (come me), al quale la sosta breve serve per interpretare correttamente le istruzioni di navigazione.
ROTONDE ALLA FRANCESE
In caso di svolta a destra, disporsi nella corsia più a sinistra e cambiare repentinamente corsia in prossimità della rotonda.
Chi sta percorrendo la rotonda ha la precedenza, quindi è obbligatorio accelerare al massimo in prossimità di una rotatoria, per essere i primi ad entrarvi e avere il diritto di precedenza su tutti e la ragione in caso di sinistro (che se in questo caso sarebbe un destro).
ATTRAVERSAMENTI PEDONALI
Accelerare simulando urgenza se in presenza di anziani o bambini, rallentare e fermarsi facendo i galanti nel caso di belle ragazze (invertire le posizioni se alla guida è una donna e ad attraversare sono giovani maschi esteticamente dotati).
SEMAFORI
Se scatta il giallo, accelerare il più possibile per passare prima che si accenda la luce rossa.
Se si è fermi al semaforo e scatta il verde continuare con comodo la telefonata, l’invio di messaggi, la ricerca della stazione dell'autoradio o lo scaccolamento selvaggio, e ripartire poi con tutta calma.
SERVIZI:
In prossimità delle scuole i Suv hanno precedenza assoluta e possono parcheggiare davanti al cancello d’ingresso (o addirittura dentro il cortile in caso di maltempo). La distanza consentita in avvicinamento alla scuola è inversamente proporzionale alla cilindrata dell’auto.
Ma soltanto se alla guida del Suv c’è una bionda trattata chirurgicamente con intenti migliorativi. Col nasino all’insù e l’atteggiamento "lei non sa chi sono io!".
NORME COMPORTAMENTALI
Chi possiede un telefono cellulare è invitato a utilizzarlo alla guida. Se la zona è particolarmente trafficata o complessa, diventa obbligatorio mettersi al telefono.
Possibilmente impugnare il cellulare con la mano destra, quella che si dovrebbe usare per azionare la leva del cambio, per creare un conflitto, e procedere preferibilmente in seconda a velocità ridotta.
ALLARMI
Ricordare che, quando l’auto davanti si sposta sulla sinistra, oltrepassa di mezzo metro la linea di mezzeria, sicuramente alla guida c’è una signora. Quindi attenzione: improvvisamente si pianterà a centro strada poi, senza alcuna segnalazione, svolterà a destra.
RISPOSTA:
Caro Guido, simpatico (e un filino misogino) automobilista dotato di grande spirito di osservazione, non dimenticare di integrare il tutto con il codice della strada americano (visionabile in ogni telefilm), dove è obbligatorio partire sgommando, utilizzare aiuole, sterrati e scalinate come scorciatoie, e fermarsi facendo stridere le gomme.
Ti ricordiamo inoltre che gli indicatori di direzione saranno presto aboliti sui nuovi modelli di automobili. Tanto vale abituarsi sin d'ora a non usarli.
In estrema sintesi, il nuovo codice rivaluta la cosiddetta guida narcisistica sicura. Per chi non conosce la mitologia il concetto è meglio spiegato nel sottotitolo del Nuovo Codice della Strada: La strada è mia e me la gestisco io.
Infine, la tua relativamente giovane età ti consentirà di vivere l’epopea delle auto che non necessitano di guidatore, a bordo delle quali tu, ex guidatore ora solo trasportato, avrai l’unica incombenza di mostrare il dito medio ad altri trasportati, ormai divenuti superflue e ininfluenti suppellettili.
Ma tu, caro Guido, sarai un uomo più sereno: il guidatore automatico è sempre di genere maschile.
Accademia dei Cinque Cereali
LA FOLLATURA
Gent.ma ACC,
sono un giovane disoccupato e ho un quesito da porvi.
Ho letto sul sito
www.oraetlabora.annunci.arcangelogabriele.disorg
che una Ditta di Follonica ricerca un esperto follatore. Non ho idea di che cosa sia un follatore, ma ho pensato che, avendo una certa esperienza in svariati lavori, potrei anche esserlo a mia insaputa, perciò ho cercato la parola sul dizionario.
Secondo il mio dizionario (Ateo Oli prima edizione) il follatore è l'addetto alla macchina follatrice. Ho cercato allora follatrice, e ho scoperto che è la macchina per la follatura. La follatura sarebbe l'operazione del follare, che a sua volta...
Dopo un’ora di ricerche mi è venuto un folle mal di testa e vedevo persino i folletti arrampicarsi sul tavolo della cucina. Poi, una folata di vento ha fatto volare le pagine del dizionario, con tutti i folletti, cioè, chiedo scusa, i foglietti che avevo messo come segnalibro...
Potete aiutarmi?
Vi ringrazio moltissimo
Giuseppe Lavoratore
Caro Giuseppe,
è un quesito decisamente complesso anche per la nostra ferrata Accademia. Personalmente ricordo di aver letto, molti anni fa, un libro del famoso scrittore Ken Follett, dove si parlava della follatura, ma non ricordo più quale fosse. Ti potrei consigliare di leggere l'opera omnia di questo autore (sono circa venticinque romanzi, e calcolando una media di 250 pagine a romanzo si tratterebbe di leggere soltanto 6250 pagine), ma mi rendo della tua giovanile fretta di avere una risposta. Perciò passo il quesito al massimo esperto vivente di lingue vive, morte e in coma, il Dott. Follaton vicedirettore del Manicomio di Torrazza Piemonte. Abbi fede, caro Giuseppe Lavoratore: avrai presto una risposta soddisfacente.
Dottoressa Stephanie Hop-là - ACC
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
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