Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
L'ISOLA CHE C'È (PURTROPPO)
Da un breve articolo sul sito www.siviaggia.it scopro che l’isola di Okinoshima, un piccolo lembo di terra in mezzo al mare, a metà strada tra il Giappone e la Corea del Sud, è considerata una terra sacra ed è interdetta alle donne.
Al suo interno si trova un santuario scintoista, che non è una parolaccia, ma una religione.
Ci sono numerose teorie che spiegano la ragione per la quale le donne non possono mettere piede su quest'isola.
L’ipotesi più accreditata è quella che riguarda il ciclo mestruale: secondo gli shintoisti una donna con le mestruazioni è impura e il suo ingresso nell’isola contaminerebbe l’intero luogo sacro.
Forse gli shintoisti vivono in un mondo tutto loro e ancora non sanno che sono stati inventati gli assorbenti igienici (con o senza ali, e addirittura interni, che sigillano ogni... impurità) e che una donna col ciclo non contamina più nulla. Anzi, è la sua mente a essere contaminata da certe assurdità, e dallo sconforto di scoprire che, oltre a dover convivere una quarantina d'anni con questa ricorrente rottura di palle, gliene fanno anche una colpa.
In ogni caso potrebbero lasciare entrare almeno le bambine e le signore in menopausa, no? Tipo le nonne con le loro nipotine.
Ma andiamo avanti: per par condicio anche gli uomini che arrivano nell’isola sarebbero impuri (soprattutto i loro pensieri, direi) e devono seguire un rituale di purificazione, spogliandosi completamente.
Non capisco come lo spogliarsi possa liberarli dalle impurità, se dopo non segue almeno una doccia.
Proseguendo nella lettura dell'articolo si scoprono altre stranezze: la popolazione di Okinoshima conta un solo abitante. Si tratta dell’impiegato del tempio, che ha il compito di custodirlo e di far rispettare le regole dell’isola.
Quindi le mansioni di questo impiegato sarebbero di far entrare solo uomini e farli spogliare completamente? Chissà qual è la retribuzione mensile di questo tizio, per accettare di vivere da solo su un'isola, senza mai vedere una donna, ma, in compenso, vedendo tante virili nudità...
A meno che sia gay. Ma gay, per gli shintoisti, sarebbe puro? Mah!
Comunque, al di là di ogni dubbio religioso, leggo che l’Unesco sta valutando l’ipotesi di inserire l’isola nella lista dei siti considerati patrimonio dell’umanità.
Dell'umanità, attenzione, non della donnità.
La candidatura è in attesa dal 2009.
Probabilmente questa candidatura non passerà mai: qualcuno deve essersi accorto che oltre 3 miliardi e mezzo di persone sarebbero contrarie. Poiché quale donna vorrebbe come patrimonio una stupida isola giapponese dove le è proibito l'accesso, manco fosse una lebbrosa?
http://siviaggia.it/viaggi/okinoshima-isola-giappo...
Isola giapponese interdetta a tutte le donne
Isola cerebrale interdetta ad alcuni uomini
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